“La missione sta procedendo benissimo” ha detto Roberto Battiston, fisico dell’Infn, docente dell’Università di Perugia, presentando giovedì 22 settembre tre dei sei uomini dell’equipaggio che hanno partecipato alla missione Sts-134 dello shuttle Endeavour: gli astronauti Roberto Vittori (laureato in Fisica all’Università di Perugia), Gregory Harold Jonson e Andrew Jay Feustel. Gli astronauti erano a Perugia per una delle tappe del tour europeo organizzato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) con la collaborazione del Perugia Science Fest. Hanno incontrato il mondo accademico e la città nell’aula magna dell’Università di Perugia, e poi il mondo imprenditoriale presso la sede di Confindustria. “Stiamo raccogliendo molti dati – ha aggiunto Battiston, responsabile nazionale dell’esperimento -, ma i primi risultati scientifici affidabili ce li aspettiamo per l’anno prossimo. Di certo, sino ad ora la missione sta andando in maniera spedita, con risultati che vanno al di là delle nostre previsioni”. Gli astronauti hanno illustrato il contenuto della missione Sts-134, iniziata lo scorso 16 maggio con il lancio dello shuttle dalla base di Cape Canaveral e terminata il 1° giugno: aveva come destinazione la Stazione spaziale internazionale (Iss) che orbita a 400 km di altezza. Obiettivo della missione era l’installazione di Ams-02 (Alpha Magnetic Spectromer): spettometro magnetico con il compito di registrare il passaggio dei raggi cosmici provenienti dal profondo dello spazio e rilevare in essi tipi di particelle che potrebbero rivelare l’esistenza di “antistelle” e “antigalassie”, o darci qualche notizia in più sulla natura della materia oscura che dovrebbe costituire circa un quarto di tutto l’universo. Il 19 maggio il braccio robotico dello shuttle ha estratto Ams-02 dalla stiva della navetta e lo ha passato al braccio robotico della Iss, che lo ha collocato sul terzo segmento del traliccio principale della stazione: queste operazioni con i bracci robotici sono state effettuate da Vittori e Feustel. La costruzione di Ams, durata dal 1999 al 2010, ha visto la collaborazione di 16 Paesi: tra di essi l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano con l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’Agenzia spaziale italiana (Asi). Coinvolti nell’esperimento anche ricercatori – fisici ed ingegneri – dell’Università di Perugia e Terni: a Perugia sono stati progettati e costruiti alcuni componenti dello spettometro, e a Terni sono stati effettuati test ingegneristici. Ad accogliere gli astronauti, oltre alle autorità locali, c’erano il direttore della sezione di Perugia dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Pasquale Lubrano e la responsabile dell’Unità di ricerca di Perugia Bruna Bertucci.
Dall’Umbria allo spazio
Astronauti incontrano Università e imprenditoria
AUTORE:
Antonella Bartolini