Papa Francesco invitato per san Francesco
“Sono qui per ascoltare. Se il Presidente vuole introdurre…”. Così Papa Francesco ha aperto l’incontro con i vescovi delle otto diocesi dell’Umbria ricevuti in Vaticano lunedì mattina 22 aprile per la “visita ad limina apostolorum”, dando la parola all’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve mons. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra.
È iniziato così il dialogo in cui il Papa si è rivolto ai vescovi umbri passando da un rispettoso “Lei” iniziale ad un più fraterno “tu” nel corso dell’incontro durato una trentina di minuti in più dell’ora programmata.
Mons. Bassetti, parlando anche a nome dei suoi confratelli, ha espresso la gioia per la sua elezione e per avere gli ultimi due papi scelto il nome di due grandi santi della terra umbra, Benedetto e Francesco, ragine per cui, ha aggiunto, “sentiamo uno speciale legame di comunione con la sede apostolica”. Mons Bassetti ha poi sottolineato la collaborazione e la comunione che lega le otto diocesi della regione con i loro circa 600 sacerdoti diocesani e le numerose comunità religiose e le aggregazioni laicali. Ha quindi descritto al Papa la nostra regione, con i suoi problemi e le sue bellezze spiegando che è chiamata il “cuore verde d’Italia” e che ha un lago, il Trasimeno, “che somiglia al lago di Tiberiade” anzi, ha aggiunto con il suo tono scherzoso, è “anche più bello!”.
A nome di tutti i Vescovi mons. Bassetti ha consegnato al Santo Padre la lettera con la quale lo invitano ad Assisi il prossimo 4 ottobre, festa di san Francesco Patrono d’Italia, affinché possa essere il successore di Pietro a presiedere le celebrazioni francescane. “Quest’anno toccherebbe a me presiedere perché sarà l’Umbria ad offrire l’olio per la lampada – ha detto Bassetti con il suo accento toscano – ma si immagina – ha aggiunto – la gioia suprema di avere con noi il Papa!”. Papa Francesco ha ringraziato per l’invito esprimendo il desiderio di visitare Assisi, dove non è mai stato, anche se per il momento non ha indicato alcuna possibile data.
Poi i singoli vescovi hanno presentato al Papa, che ha ascoltato con molta attenzione ed interesse, le comunità diocesane loro affidate.
Papa Francesco ha esortato i Vescovi umbri a “perseverare nella Misericordia e ad essere non i controllori della fede, ma i facilitatori di essa”. Ha raccomandato loro di “essere vicini alla gente, di andare nelle periferie, che non sono solo geografiche, ma anche del cuore. So bene che ciò è un rischio per la Chiesa – ha commentato il Santo Padre –, ma preferisco una Chiesa ferita sulle strade, piuttosto che malata e ripiegata su se stessa”.
Il Papa ha ripetuto anche ai vescovi umbri l’invito ad essere “pastori”, ad “avere premura per le pecore” poiché “non basta accarezzarne la lana ma bisogna averne cura e cercare le disperse”. Ha quindi parlato di nuova evangelizzazione e riferendosi alla pastorale del laicato ha detto che “la Chiesa non può essere la baby sitter dei laici”.
Inoltre, ha raccomandato i vescovi a stare vicino ai giovani ed ha auspicato che anche in Umbria possano contare su preti appassionati e capaci di guidarli alla ricerca della loro vocazione. Altro aspetto su cui si è soffermato il Papa è stato la famiglia, “che merita tutta l’attenzione di noi vescovi e la dobbiamo promuovere a tutti i livelli”.
“Stiamo andando verso una primavera della Chiesa che non ci si immagina” ha commentato a La Voce l’arcivescovo Bassetti.
Entusiasta dell’incontro anche il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino. “La mia gioia è sicuramente la gioia di tutta quanta la Chiesa assisana. Mi hanno detto: ‘Dica a Papa Francesco che gli vogliamo bene e che lo aspettiamo!’. Mi sembrava che in quel momento, tutta quanta la Chiesa di Assisi era con me” ha detto ai microfoni di Radio vaticana subito dopo l’incontro.
I doni che simboleggiano l’Umbria
È stato un incontro molto familiare, durato più di un’ora e mezza, quello tra Papa Francesco e gli Arcivescovi e Vescovi umbri Gualtiero Bassetti di Perugia-Città della Pieve, Domenico Sorrentino di Assisi-Nocera Umbria-Gualdo Tadino, Renato Boccardo di Spoleto-Norcia, Mario Ceccobelli di Gubbio, Benedetto Tuzia di Orvieto-Todi, Domenico Cancian di Città di Castello, Gualtiero Sigismondi di Foligno, Ernesto Vecchi di Terni-Narni-Amelia. Il Papa ha accolto in Vaticano la delegazione umbra formata, oltre che dai Vescovi titolari, dagli emeriti mons. Giuseppe Chiaretti e mons. Pietro Bottaccioli, dai vicari generali delle diocesi e dal segretario aggiunto della Ceu Amilcare Conti, unico laico della delegazione che ha porato in dono a Papa Francesco una brocca con catino in ceramica di Deruta con asciugamano in lino prodotto dalle telerie artigianali “Brozzetti” di Perugia, simbolo della lavanda dei piedi, e, d’intesa con la ditta “Grifo Latte”, 500 litri di latte che Papa Francesco destinerà ai poveri delle mense di Roma. Altri doni sono giunti al Papa, tra cui una grande foto di Assisi al tramonto, dono di un fotografo di Assisi, il libro-guida Le vie di Francesco di mons. Paolo Giulietti, un rasoio in lama con il pennello da barba e un rosario dono di un artigiano di Ponte San Giovanni di Perugia, i dolci delle monache di clausura di Gubbio e anche altre pubblicazioni. Oltre ai doni, i Vescovi hanno affidato al Papa anche lettere di fedeli o di sacerdoti richiedenti una preghiera. Il Papa ha salutato uno ad uno i membri della delegazione con un tratto molto fraterno, donando a ciascun vescovo una croce pettorale e una busta contenente rosari benedetti e immaginette con gli auguri del Papa per la Pasqua. Al termine dell’incontro Papa e vescovi hanno recitato insieme l’Ave Maria e Francesco li ha benedetti invitandoli a portare questa benedizione al popolo di Dio loro affidato.