Dal Monte Athos un messaggio che ha più di mille anni di storia

Todi / Convegno nazionale promosso dall'associazione "Insieme per l'Athos"

Sabato 25 maggio 2002, a Todi nel Palazzo del Vignola, si è svolto il primo convegno promosso in Italia dall’associazione culturale “Insieme per l’Athos” per esaminare, approfondire ed esaltare tutti gli aspetti ed i fenomeni che rendono unica nel suo genere la vita di questa regione monastica della Grecia, approfondendo in particolare l’insegnamento che nel corso di mille anni di storia, tanti quanti ne intercorrono dal primo insediamento monastico dell’Aghion Oros, ha influenzato con la sua eloquenza ed incisività l’intero cosmo ortodosso per il quale il monachesimo Athonita ha sempre rappresentato una preziosa guida spirituale. Al convegno, aperto dal saluto del presidente dell’associazione, Giuseppe Sergio Balsamà, hanno partecipato tra gli altri il vescovo di Orvieto-Todi, mons. Grandoni, il sindaco Catiuscia Marini, ed il segretario generale del Comune, Serafini, ha illustrato la realtà dell’interscambio continuo tra la testimonianza di fede dei monaci e la vita delle comunità ortodosse nelle varie nazioni d’appartenenza, interrelazione che è stata confermata nell’intervento dagli ambasciatori in Italia della Grecia e dell’Ucraina e nella relazione di un rappresentante del monachesimo romeno, padre Costantin Balauca. Nella mattinata con il coordinamento del moderatore, Georgios Karalis, direttore del periodico “Italia Ortodossa”, sono state svolte relazioni che hanno evidenziato i legami culturali, storici, artistici e spirituali esistenti tra la “Montagna sacra” dell’Athos ed il mondo esterno, in particolare quelli con la comunità di Calabria svolti dall’archimandrita Nilo Vetopedinos, ed una profonda riflessione, sviluppata dal monaco Cosma Aghiorita, che ha affermato che vera teologia è la preghiera, nel silenzio del “deserto” che ci mette in comunione con Dio, ed ha affermato che il messaggio carismatico di san Francesco d’Assisi, testimoniato anche dal travaglio di fra Jacopone da Todi, era fondato sulla necessità primaria di un ritorno alla spiritualità per sopravvivere cambiando ed accettando di essere un “nessuno” in una società civile che non sa e non vuole utilizzare le “energie di Dio” per morire in questo mondo e rinascere nella resurrezione di Cristo. Padre Cosma ha lucidamente ribadito questi concetti, anche con l’efficace esempio del serpente che, per sopravvivere dopo l’inverno, deve passare tra le rocce per perdere la pelle e con l’affermazione che ogni civiltà vitale è sempre basata su una risposta efficace ad una povertà, soprattutto spirituale. A fine mattinata J.Lindsay Opie, della III Università di Roma, ha analizzato con l’aiuto delle foto il rapporto essenziale tra la Liturgia e le grandi icone dell’Athos e, dopo la pausa pranzo, con il coordinamento attivo di Angelo Lucano La Rotonda dell’Università di Basilicata, si sono svolte relazioni e testimonianze sulla teologia e la spiritualità ortodosse, completando un convegno che ci ha donato l’interpretazione autentica dei preziosi messaggi che giungono da molti secoli dall’incontaminata penisola Athonita.

AUTORE: Renato Domenico Orsini