“Tra il porto e l’orizzonte” è il felice titolo del 13° Convegno di pastorale giovanile svoltosi a Genova dal 10 al 13 febbraio, sull’antico porto, in un centro congressi realizzato in ex magazzini. L’immagine del porto è adatta per ogni pastorale ma in modo particolare per la pastorale giovanile: l’impegno per i giovani deve lasciare la sicurezza dell’approdo per prendere il largo e provare nuove rotte, avendo fisso lo sguardo sulla stella polare che è Cristo.
Non è facile navigare in questo mare turbolento del nostro tempo. Quando mai è stato facile? Gli interventi qualificati di tanti esperti-testimoni hanno dato uno spaccato della realtà giovanile molto concreto.
Il convegno era coordinato dal vice direttore nazionale del Servizio di pastorale giovanile perché il direttore, don Michele Falabretti, è ricoverato per una grave malattia. Don Michele ha seguito il convegno dalla sua cameretta di degenza attraverso streaming; è intervenuto con tanta serenità dando testimonianza di fede forte e fiducioso abbandono in Dio, anche in questo momento difficile per la sua vita. Una testimonianza che ha colpito tutti; per lui si è pregato nelle liturgie che hanno scandito lo svolgimento dei lavori. Non solo si è ascoltato, discusso, ma la preghiera ha sempre accompagnato ogni giornata del convegno.
Celebrazioni presiedute dal card. Bagnasco, da vescovi che hanno seguito con interesse i lavori, liturgie celebrate nelle belle chiese del cento di Geneva; soprattutto nella basilica della Madonna delle Vigne, dove è parroco don Nicolò Anselmi, precedente direttore nazionale del Servizio.
Protagonisti del convegno sono stati Nando Pagnoncelli, sondaggista; Pierpaolo Triani, pedagogista dell’Università Cattolica, Costanza Miriano, giornalista Rai, mamma di quattro figli e autrice di alcuni libri che stanno diventando un caso letterario come Sposati e sii sottomessa; suor Carolina Iavazzo, nel passato collaboratrice diretta del beato Pino Puglisi, oggi impegnata nella Locride; don Rossano Sala, salesiano e professore di Pastorale giovanile presso la Pontificia università salesiana; don Domenico Ricca, cappellano del carcere minorile Aporti di Torino. Personaggi qualificati e protagonisti di quella “Chiesa in uscita” così cara a Papa Francesco.
L’accoglienza della Chiesa locale e della società civile è stata molto calorosa. Scherzando, si notava come in quest’occasione è stata smentita la proverbiale “tirchieria” dei genovesi. Da sottolineare i numerosi stand di iniziative proposte da case editrici, oratori, associazioni e diocesi. Una fantasia e vitalità per annunciare Cristo ai giovani che fa toccare con mano l’impegno di tanti per questo settore vitale della pastorale.
Molto interessante la visita organizzata al Museo dell’emigrazione: milioni di persone dal porto di Genova hanno sognato un mondo nuovo per sfuggire dalla miseria, oggi vediamo tanti giovani stranieri che vengono da noi per gli stessi motivi che hanno spinto i nostri padri a farlo (tra il 1860 e il 1920 circa 20 milioni di italiani hanno lasciato il paese per cercare migliori condizioni di vita).
Nel terminare il convegno in collegamento video, don Falabretti ha detto: “Se Dio, in Gesù, ci ha mostrato tutta la sua tenerezza per l’uomo, allora lo faccio anch’io… È qui, è soltanto qui che nasce la vera e profonda passione educativa. È questo l’orizzonte più bello che Genova ci lascia nel cuore”.
Tra i 500 partecipanti al convegno, la delegazione della nostra regione era molto numerosa. Quasi tutte le diocesi sono state presenti con vari rappresentanti. Da notare la presenza di alcuni nostri seminaristi, che danno a ben sperare per un futuro impegno in questo settore della pastorale. Nell’atrio del convegno a Genova, un ampio striscione ricordava ai presenti del secondo Happening nazionale degli oratori, che si svolgerà ad Assisi dal 4 al 7 settembre. L’evento vedrà impegnata la Pastorale giovanile regionale nell’organizzazione di questo importante appuntamento nazionale della Federazione oratori Italia.