Sono 175 anni di storia. Dal 12 giugno 1835, data della sua costituzione a Foligno ad opera dello Stato della Chiesa, al giugno 2010, la Camera di Commercio di Perugia è stata protagonista e testimone di molteplici cambiamenti politici, economici e sociali, fino all’ultima riforma, che ne ha riconosciuto il ruolo di corpo intermedio della società e la sua “autonomia funzionale”. Quando viene istituita il 12 giugno 1835 è una Camera sussidiaria di quella di Roma per un territorio che comprende Assisi, Bastia, Bettona, Cannara, Collemancio, Foligno, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Nocera, Sigillo, Spello, Valtopina. In quel tempo Foligno, e qui i motivi della scelta, è uno dei maggiori centri commerciali dello Stato ecclesiastico ed è economicamente la più vitale città umbra. Da qui parte la storia di un ente che con gli uomini che lo hanno guidato, ha seguito le vicissitudini e le grandi e piccole trasformazioni economiche e sociali della nostra regione. Agli inizi del ‘900 la Camera contava 7mila e trecento attività economiche. Oggi si è arrivati a oltre 80 mila imprese vive e dinamiche. È passata attraverso gli anni delle guerre ma anche gli anni ’50-’60 del secolo scorso quando l’Umbria conosce l’abbandono dei campi e l’emigrazione fino a registrare nel 1971 centomila residenti in meno rispetto a vent’anni prima. La Camera di Commercio accompagna un’altra grande trasformazione dell’Umbria, quella legata allo smantellamento delle partecipazioni statali nel sud della regione e il loro assorbimento da parte delle grandi multinazionali. In quegli anni ’90 prende corpo l’Unione europea con il suo crescente peso economico e monetario e aumenta l’autonomia della pubblica amministrazione. Per la Camera ciò si traduce in una vera e propria rivoluzione copernicana. Si ha una divisione di compiti tra organi di rappresentanza degli interessi e dirigenza. Ai primi spetta la definizione degli indirizzi, alla seconda competono le scelte operative. Inoltre, il Consiglio viene suddiviso proporzionalmente tra le varie categorie economiche a cui si aggiungono anche quelle sindacali e dei consumatori. Alla crescente autonomia corrisponde una netta scissione tra politica e amministrazione dell’ente. Si arriva così alla storia più recente della Camera di Commercio. Una nuova complessa fase di trasformazione che viene gestita dal nuovo Presidente Alfredo De Poi, eletto nel 1991. Appartenente ad una famiglia di imprenditori, membro del Parlamento europeo e di quello nazionale, con un’esperienza in aziende delle Partecipazioni statali, egli dà alla Camera un ruolo di rappresentanza degli interessi economici delle imprese. Alle soglie del 2000 la piena rappresentanza delle categorie economiche trova finalmente espressione nel Consiglio, che indirizza l’attività della Camera. La Giunta, guidata dal presidente Alviero Moretti, attua così un nuovo modello di governance. L’ente potenzia l’informatizzazione e la semplificazione amministrativa e, con il sostegno decisivo di Infocamere, i servizi on line entrano a far parte della vita camerale e delle imprese. In questo periodo la Camera completa il decentramento dei servizi sul territorio, con la realizzazione della nuova sede di Ponte San Giovanni, che va ad aggiungersi agli uffici di Foligno, Città di Castello, Spoleto, e alla sede di Perugia. Con l’insediamento degli organi presieduti da Giorgio Mencaroni nel 2009, la Camera si trova ad operare nel pieno di una congiuntura economica fra le peggiori di sempre. Nel 2010 arriva l’ultima riforma delle Camere di commercio che ne valorizza l’autonomia, il raccordo con le Regioni e la funzione di indirizzo del Ministero dello Sviluppo Economico per garantire uniformità delle funzioni fondamentali su tutto il territorio nazionale. Fra i punti principali del nuovo assetto delle Camere, viene inserita la rappresentanza dei professionisti nei Consigli camerali e vengono semplificate le modalità di composizione degli organi; si rafforzano le competenze delle Camere in materia di internazionalizzazione e promozione all’estero delle aziende; di semplificazione per le attività delle imprese attraverso la telematica; di promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico”. Con l’avvio della Comunicazione Unica la Camera compie il passo decisivo verso la semplificazione amministrativa e conquista il traguardo dell’impresa in un giorno. Oggi la Camera non offre più solo servizi alle imprese ma anche ai cittadini. Con la riforma del processo civile la conciliazione diventa obbligatoria e l’ente incrementa i propri servizi di giustizia alternativa.Nasce il nuovo Centro Estero dell’Umbria con il quale le due Camere di Perugia e Terni e la Regione mettono a disposizione degli imprenditori umbri una struttura nuova, in grado di accompagnarli sui mercati esteri per l’ export e l’internazionalizzazione. Cambiano anche le politiche di promozione del territorio e delle attività produttive, volte a valorizzare le filiere e il sistema economico nel suo complesso. Nascono così progetti e iniziative nel settore arredo-casa e in quello agroalimentare, nella comunicazione turistica e dei prodotti tessili. Nuovi passi di un cammino già ricco di iniziative: il concorso nazionale Ercole Olivario, la Premiazione del lavoro e dell’Impresa, la Giornata dell’economia. In tema di infrastrutture la Camera persegue oggi la massima condivisione e selezione delle scelte strategiche.Due i punti chiave: l’aeroporto di Sant’Egidio e il Quadrilatero. Per potenziare lo scalo umbro, di cui è azionista di riferimento dal 1977, la Camera attiva un tavolo di confronto con altri aeroporti dell’Italia centrale, volto al coordinamento delle politiche di gestione dei servizi.Il Quadrilatero invece completa le arterie stradali che uniscono Umbria e Marche: per questo progetto la Camera di Commercio si impegna a corrispondere un finanziamento che supera i 30 milioni di euro in 30 anni.
Da 175 anni si dà forza al commercio
Economia. Anniversario della Camera di commercio
AUTORE:
(a cura di Maria Rita Valli su dati della Camera di Commercio di Perugia)