Migliaia di pellegrini e fedeli a Cascia per rendere omaggio a santa Rita. Difficile fare una stima di quanta gente sia accorsa nella cittadina umbra: i padri Agostiniani, insieme agli organizzatori della festa, si sono detti soddisfatti del grande afflusso di devoti. Cascia, comunque, al di là dei numeri, per tre giorni è stata un grande contenitore di lingue, dialetti, passioni, emozioni, storie di dolore e di gioia, speranza e abbandono. Il tutto unito dalla fede in Cristo e dalla devozione verso la Santa. Erano presenti numerosissimi italiani: dalla Sicilia fino alla Valle d’Aosta e al Triveneto. Ma anche pellegrini dall’estero: dal Belgio, dalla Francia, dalla Spagna, dal Portogallo, dall’Argentina, dal Brasile, dall’Australia e tante altri parti del mondo. Una vera festa internazionale della fede. Gente in lacrime dinanzi alla statua per chiedere conforto, sostegno e consigli a colei che viene definita santa degli impossibili. Molti anche i pellegrini che hanno ringraziato santa Rita per l’aiuto in momenti difficili. È il caso dei coniugi Angela e Giorgio Osei di Cagliari. Giorgio, commosso, ci racconta la sua esperienza: ‘Sono stato per cinquanta giorni in coma dopo una gravissima malattia. Non ricordo nulla. Poi all’improvviso (i medici dicevano a mia moglie che non c’erano speranze) mi sono svegliato. L’intercessione di santa Rita, di cui sono da sempre devoto, è stata determinante. E oggi sono qui in umiltà a dire grazie alla Santa’. Il grande tripudio è iniziato la sera del 21 maggio quando a Roccaporena di Cascia, paese natale della Santa, il commissario prefettizio del Comune, Flavia de Savio, ha acceso il tripode con la fiammella proveniente da San Luca della Locride, da cui sono giunti ben tre pullman di pellegrini. Gli sbandieratori di Amelia hanno accolto la fiamma portata dai tedofori e la gente a gran voce acclamava ‘pace, pace, pace’. Poi l’arrivo a Cascia. La preghiera è stata guidata dal vescovo di Locri-Gerace, mons. Giancarlo Bregantini, che fortemente ha voluto il gemellaggio tra la sua diocesi e quella di Spoleto-Norcia, convinto che l’intercessione di santa Rita possa aiutare molti suoi fedeli ad uscire dal vortice della ‘ndrangheta e magari condurli sulla via del perdono. La serata si è conclusa con dei fuochi pirotecnici. Il 22, prima del pontificale, c’è stata la benedizione delle rose. Un vero spettacolo vedere tutto il viale della basilica pieno di rose rosse sventolare in aria. Commovente il momento in cui la delegazione ufficiale della Locride ha intonato, in dialetto calabrese, un canto al Santissimo Sacramento. Il bellissimo clima di preghiera è stato vissuto anche dalle autorità civili e militari. Presente anche Maria Rita Lorenzetti, presidente della Regione Umbria, che della Santa casciana porta il nome.
Crogiuolo di fede
Alla festa di santa Rita migliaia di pellegrini dall'Italia e dal mondo
AUTORE:
Francesco Carlini