Così rinasce un antico borgo

Acquasparta. Per quindici giorni si festeggia e si gareggia fra le tre contrade

Si concluderà domenica 8 giugno la 9a edizione della festa ‘Il Rinascimento ad Acquasparta’, con l’assegnazione del contesissimo Palio alla contrada vincitrice. Nei quindici giorni dei festeggiamenti, il paese viene diviso in tre contrade (come era, secondo le documentazioni storiche, nel periodo rinascimentale), che gareggiano per la conquista delle simboliche chiavi della città, da custodire per un intero anno. Ghetto, Porta Vecchia e San Cristoforo i nomi delle contrade, che anche quest’anno si stanno sfidando in quattro gare: quella gastronomica, svoltasi il 5 giugno con la proposizione di piatti tipici del ‘600, dei quali una giuria di esperti ha decretato la rispondenza al gusto dell’epoca; quella di animazione, in cui ogni contrada ha avuto a disposizione una serata per mettere in scena uno spettacolo; quella del Palio della lince, torneo cavalleresco che si è svolto il 1’giugno; e per finire, domenica 8, alle ore 17 presso gli impianti sportivi comunali, ci sarà il Grande gioco dell’oca, una riproposizione del famoso gioco da tavolo in versione ‘vivente’, ove i rappresentanti delle tre contrade saranno chiamati a superare prove di abilità e di destrezza, ma soprattutto giochi divertenti, cercando di acquisire il massimo punteggio per la propria fazione. ‘Quest’anno – afferma Roberto Romani, presidente dell’ente ‘Il Rinascimento ad Acquasparta’, da qualche anno appositamente costituito per organizzare la manifestazione ‘ la festa presenta due novità: il Cordone, che è una cena itinerante snodata lungo le vie del paese con giochi polari ed artisti di strada, e la riapertura delle botteghe di antichi arti e mestieri’. Sabato 31 maggio è stata proposta con grande successo in piazza F. Cesi la rappresentazione storica ‘Lupus in fabula. Ovvero notti insonni fra inganni di Zanni alla corte dei Cesi’, che sarà replicata sabato 7 giugno alle 21.45. Ogni sera poi tantissime persone affollano le taverne (una per ogni contrada) dove è possibile riscoprire sapori ormai desueti. La festa ha visto protagonisti anche gli alunni delle Scuola primaria e secondaria e coinvolto le varie realtà esistenti nel paese: l’Avis, l’Unitre, l’Ascam’Tutti insomma immersi in una festa volta a valorizzare la storia del proprio paese e favorire lo sviluppo del territorio. ‘Una festa ‘ conclude Roberto Romani – di rinnovate tradizioni storiche, artistiche, culinarie, ma anche di nuove unioni, di amicizie disgiunte da motivi di ‘appartenenza’, se non quelli che riguardano l’essere parte di una o l’altra contrada, con tutti gli aspetti giocosi che solo una ‘sana competizione’ può rendere rilevanti’ Quindi, il carattere realmente innovatore della festa: tutti insieme per un unico obiettivo, quello di rendere Acquasparta di nuovo viva ed unita’.

AUTORE: Michela Massaro