Qualcuno di buona volontà, a proposito dell’embrione se debba essere considerato una vita umana o meno, si dichiara molto attento e diligente e scrupoloso nel non voler andare contro un orribile evento che farebbe di loro delle persone che disprezzano la vita umana fino al punto da distruggerla appena inizia a manifestarsi. E dicono, pertanto, che loro scrupolosamente in caso di dubbio sceglierebbero di astenersi da ogni azione che violasse quella vita. Fanno l’esempio del cacciatore che non spara ad un cespuglio se non è più che sicuro di cosa si muova dietro o dentro le frasche. Non si spara nel dubbio di colpire una persona. Ragionamento apprezzabile e da seguire, evidentemente. Chi potrebbe sostenere il contrario? Ciò che tuttavia fa rimanere di stucco è che ancora alcuni si pongono il problema della siepe. Non hanno ancora capito cosa c’è in questa benedetta siepe. C’è una vita umana che, se è lasciata stare così com’è, diventa una persona umana adulta in un processo senza soluzione di continuità e pertanto se viene eliminata al suo primo manifestarsi, è evidentemente eliminato il suo futuro, la sua vita, quello che sarà e potrà essere. Quando si dice che con la legge 40/2004 si ha un corretto, sia pure imperfetto, equilibrio tra i soggetti che interagiscono in una procreazione artificiale, il padre la madre e il concepito, si vuole evidenziare che c’è anche lui, il concepito che deve essere riconosciuto e tutelato. Dietro la siepe c’è lui. Non è un dogma o una fantasia è semplicemente un essere vivente nella sua originaria forma di vita. E’ un dato che fa seguito alle scoperte della scienza. Scienza e vita. La scienza che si conferma a favore della vita. I teologi e i filosofi, da soli, con i loro procedimenti logici non sarebbero mai arrivati a ciò, perché non avrebbero avuto gli strumenti per conoscere e quindi valutare che cosa avviene nella formazione di un essere umano. Sono gli scienziati che hanno gettato una luce nuova ed hanno perciò aperto nuove prospettive alla tecnica della riproduzione umana, ma hanno anche aperto gli occhi alla persona qualunque per farle capire di che cosa si sta parlando. Altro che grumo di sangue. Ho sentito alla radio un tale che ha detto di avere rispetto dell’embrione come di qualunque parte del corpo umano per esempio, dice lo sciagurato, dell’appendice asportata nell’operazione chirurgica o al sangue. Questa è pura ignoranza piena di tracotanza, che non aiuta certo a dialogare con pacatezza. A questo punto non interessa più tanto l’esito del referendum. Quello che dovrà impegnare di più le persone che hanno capito cosa c’è dietro la siepe, è una campagna contro l’ignoranza dei sempliciotti e la tracotanza di chi ci specula sopra. A difesa delle scienza e della vita.