Corsi per i fidanzati: sussidio per gli incontri di formazione

Il testo consegnato da mons.Chiaretti alle équipe di catechisti - animatori

Sposi: nella tradizione cristiana lo sposalizio indica tre tipi di legami d’amore, quello tra uomo e donna, quello di una donna che si consacra al Signore “suo sposo” e quello che indica il legame tra Cristo e la Chiesa sua sposa e dunque il prete nella Chiesa. Nella celebrazione di domenica scorsa, festa della Chiesa locale, l’arcivescovo mons.Giuseppe Chiaretti ha sottolineato questo legame che accomunava i protagonisti della celebrazione. C’erano, infatti, Maria Luisa e Rosanna che hanno ricevuto la consacrazione secondo il rito dell’Ordo Virginum, c’erano Michele, che è stato ammesso alla formazione per l’Ordine sacro e Nicola che ha ricevuto l’Accolitato. C’erano anche le coppie che curano la preparazione dei fidanzati al matrimonio, alle quali l’Arcivescovo ha dato il “mandato” di svolgere questo servizio a nome della Chiesa. La cattedrale era piena di gente. “E’ sempre un’occasione per ritrovarsi” ha esclamato una giovane mamma alle prese con due pargoli vivaci che oggi non le concedono più, neppure al marito, molto tempo per gli impegni ecclesiali che prima svolgeva insieme a tanti amici. Ed è stata occasione per trovarsi anche l’incontro che ha preceduto la messa, nella sala del Dottorato. Piena anch’essa, insufficiente a contenere le coppie, accompagnate dai parroci, impegnate nei tanti corsi di preparazione al matrimonio. Erano lì per ricevere il sussidio per la formazione dei fidanzati “Prepariamo insieme il nostro matrimonio”. Un testo che offre linee guida comuni per i corsi che sino ad oggi sono anche molto diversi secondo le zone e secondo chi li conduce. Se ne avvertiva da tempo il bisogno, ne avevamo data una bozza a mons.Chiaretti quando arrivò in diocesi, ha ricordato Enzo Mariucci, oggi responsabile regionale della Pastorale familiare. Il testo si compone di dodici schede, perché almeno dodici devono essere gli incontri, ha detto mons.Chiaretti presentando il sussidio. L’esperienza di giovani che chiedono il matrimonio religioso senza avere più le basi della fede ha portato a fare la scelta di corsi di preparazione che “devono ormai essere dei piccoli ‘cammini di fede’ e cioè una sorta di catecumenato specifico per il sacramento della vita e dell’amore”.Gli incontri dovranno essere settimanali, per un massimo di quindici venti coppie. Per ogni incontro è proposto uno schema di riflessione, elaborato dall’ufficio di Pastorale familiare, ed una scheda di approfondimento biblico teologico preparato da don Gualtiero Sigismondi. Le indicazioni offerte dal sussidio andranno proposte “con la ricchezza dell’esperienza dei catechisti – animatori” e secondo le necessità dei fidanzati che partecipano all’incontro, ha detto mons.Chiaretti, raccomandando che siano “accolti e accompagnati con particolarissima disponibilità”. Per molti di loro il corso prematrimoniale è l’occasione di un primo incontro con la Chiesa dopo anni di lontananza.

AUTORE: Maria Rita Valli