di Tonio Dell’Olio
Negli ultimi giorni sono venute alla luce notizie inquietanti sulle attività criminali svolte in territorio italiano e in altre parti del mondo dalle mafie nigeriane.
Per arrivare alle conclusioni investigative, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli e l’Fbi hanno fatto fronte comune. Parliamo di tratta di ragazze, anche giovanissime, di sfruttamento della prostituzione, di traffico e spaccio di droga, traffico di armi e di organi umani.
Quest’ultimo reato è il più raccapricciante anche per le modalità con cui si svolge e per le vittime che provoca. Ma è anche quello che dimostra complicità al più alto livello, con prestazioni professionali di esperti dei trapianti e clienti danarosi che – in alcune cliniche private – riescono a procurarsi reni e cornee senza troppe file di attesa.
È l’ipocrisia di chi condanna pubblicamente le mafie e, all’occorrenza, non ha scrupoli a servirsene. Nello stesso tempo non abbiamo altra scelta che la via di un’integrazione capillare e seria, che non riservi manodopera a buon mercato per queste mafie transnazionali. Se invece continuiamo a lasciare per strada immigrati e richiedenti asilo, anche le mafie ringraziano.