Conoscere i propri figli per accompagnarli

Incontro organizzato a Montesanto dalla Pastorale della famiglia

Domenica abbiamo vissuto veramente un’esperienza preziosa. Sicuramente utile e interessante, e il rischio di addormentarsi non c’era di sicuro! In una cornice bellissima, come quella che offre il contesto del convento di Montesanto, a Todi, l’ufficio diocesano per la Pastorale della famiglia ha organizzato un incontro con il prof. Ezio Aceti, psicologo, esperto delle problematiche dell’infanzia dal punto di vista psicologico e teologico, ma soprattutto grande amico dei bambini, dei ragazzi, della famiglia e di Gesù. L’incontro è stato pensato per le coppie di sposi, di fidanzati, e per tutti quelli che in qualche modo hanno a che fare con bambini, ragazzi e che vogliono crescere nella consapevolezza di sé e degli altri, in funzione di una vita di relazione sana e felice. In effetti il prof. Aceti ha più volte puntato l’attenzione sull’importanza della relazione nei rapporti con i figli, tra adulti e nella società. In modo appassionato e coinvolgente, ha spiegato che molto spesso gli adulti non conoscono affatto i bambini, il loro mondo, le loro categorie; portando esempi concreti ci raccontava di come appiccichiamo addosso ai piccoli i nostri pregiudizi, le nostre convinzioni, ovviamente in buona fede, senza riuscire ad ascoltare veramente il loro linguaggio. Secondo la sua visione, gli adulti, da qualche anno a questa parte, hanno abbandonato l’infanzia, l’adolescenza, hanno abbandonato i giovani; non li accompagnano a capire i mutamenti nel loro sentire, i cambiamenti del loro corpo, non li aiutano più a capire come cambiano i rapporti tra loro e i coetanei, nell’amicizia, ma soprattutto quando cominciano a vivere e a sperimentare tutto l’universo delle emozioni e delle sensazioni legate alla loro sessualità. Non spiegano più ai ragazzi che tutto questo è l’energia più potente e più bella che possiedano e che possono dominarla e goderne senza esserne schiavi, possono essere liberi di amare e di sentirsi amati. La libertà come valore imprescindibile e l’amore come senso della vita, come guida delle nostre azioni, come modalità di comportamento, come scelta di vita. In questa direzione la possibilità di essere liberi di sentire, di avere sentimenti di antipatia, di infedeltà, sentimenti che appaiono negativi, ma di dominare con la testa le azioni e di scegliere quello che si presenta come bene, quindi l’accoglienza, la fedeltà… Questo modo di vedere ci libera indubbiamente da molti sensi di colpa, dalla paura di essere inadeguati. E libera i nostri figli dal pensiero di essere sbagliati perché, per esempio, sono gelosi del fratellino o della sorellina. Sarebbe impossibile raccontare in poche battute tutti i contenuti e gli spunti di riflessioni che abbiamo ricevuto. Il nostro pensiero va sempre a chi non c’era, al desiderio di proporre sempre di più occasioni di questo genere perché tutti possano arricchirsi tramite la competenza e la testimonianza di persone straordinarie come Ezio Aceti. Perché passi il messaggio che è possibile trovare luci – come dice il professore – che rendano il cammino più agevole, non certo senza sofferenze, ma con uno sguardo diverso.

AUTORE: I responsabili dell’Ufficio pastorale per la famiglia