E’ passato piuttosto in sordina, rispetto all’importanza che ha avuto un incontro che si è svolto nella sala papale del Convento di S.Francesco di Assisi il 28 febbraio scorso. Il motivo è presto detto: un gruppo di uomini appartenenti a religioni diverse si sono incontrati con un gruppo di persone che si dichiarano laici o non credenti. Questo incontro tra mondi diversi è stato promosso dalla fondazione Italianieuropei presieduta da Massimo D’Alema, che ha presieduto l’incontro per tutta la giornata, dalla Casa editrice Einaudi, notoriamente laica, rappresentata dall’amministratore delegato Ferrari e dall’altra parte dai frati francescani del Sacro Convento rappresentati dal custode Vincenzo Coli e soprattutto dal card. Francis Arinze, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, che ha svolto la relazione fondamentale sul tema della riconciliazione e del suo fondamento teologico. Le altre relazioni sono state di Amos Luzzatto, Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, di Khaled Fouad Allam, musulmano docente all’Università di Trieste e Eugenio Scalfari, noto scrittore e giornalista de La Repubblica. E’ stata una giornata piena di interventi e discussioni sui temi più attuali della storia contemporanea, che riguardano la convivenza pacifica tra i popoli nel rispetto delle differenze culturali e religiose. Un tema, come si può pensare, svolto in modo diverso dai vari oratori. Alcuni erano ebrei altri cristiani evangelici altri musulmani, altri studiosi del fenomeno religioso, altri dichiaratamente, ma diversificatamente, non credenti. Il vescovo di Terni, Vincenzo Paglia leader della Comunità di S.Egidio ha messo bene in evidenza l’opportunità e la possibile fecondità di tale incontro, per superare il monologo e il vicendevole disconoscimento. Non si può raccontare una giornata intensa di riflessioni ad alta voce e pertanto ci limitiamo a segnalare l’importanza dell’avvenimento. Se dovessimo fare una sintesi estrema la potremmo trovare nella proposta, che è anche una ipotesi e una provocazione, venuta da Gian Arturo Ferrari dell’Einaudi, con due domande: è possibile, ha detto, per i laici interessarsi in modo serio e scientifico, come non è accaduto fino ad oggi, del fenomeno religioso senza ridurlo a qualcosa d’altro, come superstizione, folklore, psicologia o sociologia? E, rivolto ai credenti, ha detto se sia possibile parlare della loro esperienza religiosa ai laici e non credenti senza suscitare il sospetto che si voglia fare opera di conversione? Sulla base di risposte adeguate a queste due domande si può sperare che il dialogo possa proseguire a beneficio della crescita culturale di entrambe le parti collaterali e per porre la base di una convivenza pacifica all’interno della società. La cornice francescana ha favorito il buon clima dell’incontro e gli interventi dei francescani hanno esaltato il messaggio di pace e di riconciliazione di san Francesco. Nel primo pomeriggio, prima di riprendere i lavori, è stata scoperta una lapide in piazza San Francesco in ricordo dell’incontro delle religioni per la pace del 24 gennaio 2002.
Con la speranza che il dialogo tra laici e credenti possa proseguire
Convento di San Francesco / Incontro tra rappresentanti di religioni diverse e laici
AUTORE:
E. B.