Con gli occhi del Crocifisso

Sono giorni e settimane che anime timorate di Dio di varie fedi religiose, offese e ferite dal tragico evento della guerra, si sono rivolte al cielo con parole simili a quelle che venivano ripetute ogni mattina nel tempio di Gerusalemme: “Svegliati! Perché dormi Signore?” (Sal 44,24). Molti hanno avuto infatti la sensazione dell’abbandono, come Gesù sulla croce: Dio, Perché mi hai abbandonato? Ma è una tentazione, un sospetto da fugare. E’ l’uomo che ha abbandonato Dio e si è abbandonato alla violenza, come quando nel deserto volle farsi un dio tutto d’oro splendente, forte e vitale come un toro (Esodo 32). Questa è la perenne tentazione dei dittatori, dei tiranni, dei partiti ideologizzati, radicali, in cui un principio viene assolutizzato e reso miticamente inconfrontabile, una classe sociale che si arrocca nella sua potenza militare e economica, nei pozzi di petrolio o nell’alto livello tecnologico. Coloro insomma che si vantano dei carri e coloro che si vantano dei cavalli, dimenticando che “noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio”. Egli indica vie di pace e non di afflizione e si rivela nella sua identità attraverso il volto del suo Cristo. Dio non l’ha veduto mai nessuno e nessuno può vederlo. Il Figlio soltanto lo ha rivelato e gli ha dato un volto che è quello del crocifisso. Chi alza lo sguardo e vede, comprende le ragioni della vita e della morte, della pace e della speranza. Quel crocifisso infatti è il risorto. Per far capire meglio questa affermazione abbiamo scelto l’antica bellissima venerata immagine del Crocifisso di San Damiano che parlò a san Francesco, perché mostra un uomo pieno di dignità ancora vivo e espressione di vita, glorioso oltre il tempo, un crocifisso che è anche un risorto, una sintesi personale di morte e vita come unite in un abbraccio. Da quella croce, che è come una cattedra, o un trono presso il quale si vanno a rifugiare anche coloro che vogliono condividere la sorte di salvezza, il Cristo guarda il mondo. Due occhi spalancati che osservano e fissano i singoli e i popoli. Con questa immagine viene reso chiaro il messaggio: per mezzo di Cristo, Dio “non dorme. Non sonnecchia il custode d’Israele” (Sal.121,4), che è custode di ogni sua amata creatura. La Pasqua è il momento in cui “Mors et vita duello conflixere mirando. Dux vitae, mortuus, regnat vivus” (Morte e vita si scontrarono in uno spettacolare duello. L’autore della vita, morto, regna vivo). Guardando il mondo e la storia con gli occhi del Crocifisso di San Damiano, possiamo scambiarci l’augurio pasquale di gioia e di pace, convinti che il Signore è vivo e veglia su di noi.

AUTORE: Elio Bromuri