Compito degli amministratori: educare, mantenere, incrementare

Assemblea diocesana dei consigli parrocchiali. L'intevento di mons. Attilio Nicora

Dopo la promulgazione del Decreto sinodale sull’amministrazione degli enti ecclesiastici (1’novembre) e della conseguente istruzione ai sensi del can. 1276 rif. 2 del CJC, (4 novembre) è risultato veramente gratificante l’incontro avuto con mons. Attilio Nicora, vescovo emerito di Verona e delegato della presidenza Cei per le questioni giuridiche, in occasione dell’Assemblea diocesana dei consigli parrocchiali per gli affari economici, tenutasi nella chiesa di Sant’Eufemia (arcivescovado) domenica 16 dicembre. Ancora una volta il relatore ha dato conferma delle sue doti di altissima competenza, chiarezza espositiva, autentica passione ecclesiale. Vogliamo proporre ai nostri lettori una sintesi del suo intervento. Gesù e gli apostoli ebbero anch’essi una cassa e un amministratore, e fu Giuda Iscariota. Il Verbo, con l’Incarnazione, assunse tutto dell’uomo, eccetto il peccato, quindi anche le situazioni di bisogno e le normali vie di risposta. “Date voi loro da mangiare”, disse agli apostoli nella moltiplicazione dei pani: e furono preziosi i cinque pani e due pesci offerti da un semplice ragazzo. Quattro infatti i settori cui la Chiesa deve provvedere: il culto, l’evangelizzazione e la pastorale (si pensi ai mezzi di comunicazione sociale), i poveri, e infine il sostentamento dei suoi ministri. Ecco la necessità di un fondo economico. Ma di quale entità? Semplice: tanto quanto richiesto dalle enunciate finalità, naturalmente sulla base di una sana amministrazione che sappia muoversi secondo le regole di una giusta e controllata economia. Di qui la necessità dei consigli parrocchiali per una gestione intelligente e altamente sensibile. E non più il prete “faccio tutto io”. La Chiesa è comunione.Resta fondamentale la capacità degli amministratori. Ad essi è richiesto un triplice servizio: mantenere, incrementare, educare. “Mantenere”: non si può disperdere quanto trasmesso da chi ci ha preceduto. Certo le situazioni variano da parrocchia a parrocchia e potrebbe esserci anche il caso che il patrimonio, almeno in certe sue parti, risulti più di aggravio che di giovamento. Il consiglio giudicherà. Mantenere significa anche controllo e rendicontazione con chiara periodicità, soprattutto ai fini della manutenzione “ordinaria”, sotto molti punti di vista più importante ancora della straordinaria. Poi “incrementare” le varie risorse, le quali debbono venire dalla comunità stessa, non invece dal Vaticano o dallo Stato. Al riguardo occorre educare la comunità a sentirsi appunto comunità, capace di mettere in comune non solo lavoro, spiritualità, festeggiamenti, ma anche risorse. La parrocchia è una famiglia e, come in una famiglia, ogni membro deve sentire il dovere della condivisione ad ogni livello, non escluso quello testamentario. Una famiglia è non un centro dove chi vuole un servizio se lo paga. Diciamo piuttosto che si cerchi di determinare occasioni, come per i sacramenti o le feste, nelle quali il contributo dei fedeli sia abituale, oltre ai casi di collette imperate, senza escludere altri possibili momenti. Ed è giusto che quanto offre la comunità sia amministrato collegialmente. Tutto ciò può risultare piuttosto nuovo per tanti e tanti fedeli, non certo per tutti, poiché abbiamo tante persone veramente meravigliose: di qui, la necessità di una costante e coerente azione educativa, la quale presuppone però che in tutte le sue manifestazioni la parrocchia, come gli altri enti, si muova davvero secondo l’ecclesiologia di comunione nello spirito del Vaticano II. Mons. Nicora ha anche accennato alla particolare situazione dell’Italia, con le provvidenze dell’8 per mille e con le possibilità di deduzione in sede Irpef fino al limite dal 2%, previste dal Dpr 917/86, art. 65. Al termine, scrosciante l’applauso, seguito dalle parole di vivissimo ringraziamento dell’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, autorevole interprete dell’intera assemblea. La giornata si è chiusa con la concelebrazione Eucaristica in Cattedrale, presieduta da mons. Nicora, di cui ricorderemo particolarmente l’omelia nella domenica “Rallegratevi” di Avvento.

AUTORE: Agostino Rossi