Nell’ambito dei festeggiamenti antoniani venerdì 10 giugno alle ore 17 al Museo diocesano di Terni viene presentato il volume contenente gli atti della giornata di studi “Dai Protomartiri francescani a sant’Antonio di Padova” edito dal Centro studi antoniani di Padova per la cura di Luciano Bertazzo e Giuseppe Cassio. Il libro, presentato da mons. Vincenzo Paglia vescovo di Terni-Narni-Amelia e introdotto da padre Pietro Messa della pontificia università Antonianum di Roma, contiene i saggi di Isabelle Heullant-Donat (Université de Reims Champagne – Ardenne), Luciano Bertazzo ofmconv (Facoltà teologica del Triveneto – Padova), Antonio Rigon (Università degli studi di Padova), Mary Melone sfa (pontificia università Antonianum – Roma), Giuseppe Cassio (diocesi di Terni-Narni-Amelia), Salvatore Barbagallo ofm (pontificia università Antonianum), le conclusioni di Franco Cardini (Istituto italiano di scienze umane – Firenze) con la postfazione di don Claudio Bosi, direttore dell’ufficio per i Beni culturali ecclesiastici della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Il 45° volume della prestigiosa collana del Centro studi antoniani, realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Terni e Narni, è stato volutamente stampato a Terni a conclusione delle celebrazioni per il 790° anniversario dal martirio dei santi Frati minori Berardo da Calvi dell’Umbria, Pietro da San Gemini, Ottone da Stroncone, Accursio e Adiuto (1220-2010). I cinque frati furono inviati in Marocco da san Francesco d’Assisi per predicare il Vangelo ai saraceni. Giunti in Africa, attraverso il Portogallo e la Spagna, i cinque furono però uccisi poco dopo l’inizio dell’evangelizzazione. I loro corpi vennero riportati a Coimbra alcuni mesi più tardi. Gli agiografi di sant’Antonio di Padova (1195-1231) riferiranno in seguito che il martirio di questi fratelli costituì per il Santo la spinta decisiva all’ingresso nell’Ordine dei frati minori, nel settembre 1220. L’uscita di questo volume si pone sulla scia del recente progetto di valorizzazione culturale e religiosa di questi cinque testimoni della fede, che la diocesi ha avviato con la Scuola superiore di studi medievali e francescani di Roma, il Centro studi antoniani di Padova e la provincia serafica dei Frati minori dell’Umbria. Ciò ha permesso il rientro di alcune reliquie che monsignor Paglia ha appositamente richiesto alla diocesi di Coimbra per deporle lo scorso anno all’interno della chiesa di Sant’Antonio, elevata a santuario antoniano dei Protomartiri.