Chiesa in festa

Positiva la prima esperienza di convegno diocesano pensato come una 'festa' in cui ritrovarsi, conoscersi, riflettere e pregare insieme

L’Arcivescovo aveva invitato al Convegno diocesano dicendo che partecipare, questa volta, non era tanto un dovere, ma un piacere, perché era una festa, festa della diocesi, giovani e vecchi, pastori e fedeli, movimenti e parrocchie. Festa manifestata anche esternamente nei momenti conviviali e di intrattenimento. L’invito è stato accolto da molti (non da tutti) ed è stata un’occasione per permettere la conoscenza, il vicendevole apprezzamento, un gioioso ritrovarsi insieme dei partecipanti, quasi tutti protagonisti in qualche modo della festa, avendo contribuito ad organizzare le liturgie, ad allestire e tenere aperti gli stand, ad animare i carrefour, i concerti, a preparare la ristorazione. Naturalmente il protagonista organizzatore primo è stato don Stefano Ciacca che ha saputo rendere possibile ed efficiente una macchina complessa che veniva sperimentata per la prima volta. A tutto questo il Vescovo ha dato un nome e un volto attraverso l’immagine della “sposa bella” che è la Chiesa nella quale risplende la luce del volto dello sposo Cristo, che con il dono del suo Spirito la rende anche “sposa saggia”. La Chiesa di cui si è parlato, evidentemente non è una generica ed astratta comunità universale di credenti, ma quella incarnata in un territorio e in una storia, con le sue tradizioni, le sue ricchezze di santità e di grazia ed anche con i suoi limiti, i suoi ritardi e le sue debolezze. Una di queste è la poca incidenza nell’ambito sociale e politico, che appare piuttosto sganciato da ogni riferimento alla vita ecclesiale. Leggere la storia alla luce della vita ecclesiale, e viceversa, nel riconoscimento della giusta laicità della politica e nell’ugualmente giusto rapporto tra dimensione etica e impegno politico, è divenuta una esigenza che non può essere elusa e ciò è venuto fuori esplicitamente anche nel carrefour sui problemi sociali guidato da Pasquale Caracciolo. Così è stata espressa l’esigenza di una maggiore attenzione alla comunicazione mass mediale nell’incontro guidato da M.Rita Valli, dove si è parlato del ritardo che i cattolici subiscono nel campo dell’informazione attraverso i mezzi della comunicazione sociale. Un tema di grande interesse è stato quello dei giovani e degli oratori, considerati luoghi e occasioni di incontro tra giovani e con educatori destinati ad accompagnare la crescita umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani attraverso la preghiera, l’educazione mentale, il dibattito culturale, il gioco, lo spettacolo e soprattutto attraverso l’amicizia. Questi ed altri temi specifici emersi nel Convegno – festa sono stati inquadrati dentro il grande filone della evangelizzazione della nostra società (post cristiana?) per la quale sono stati indicati anche dei modelli e metodi operativi che sono i centri di ascolto, di cui ha riferito con esempi pratici Serena Noceti, coordinatrice dei Centri d’ascolto della diocesi di Firenze.

AUTORE: E.B.