Chierichetti sì, perché

Sabato 12 novembre, festa dei ministranti all'altare

Sabato 12 novembre, a partire dalle ore 15.30, il seminario diocesano di San Sabino organizza, come ogni anno, la grande ‘Festa dei chierichetti’: un’attività diocesana che coinvolge tutte le realtà, parrocchiali e non, dell’arcidiocesi. Il coinvolgimento nasce già nell’organizzazione e vede la presenza di sacerdoti, soprattutto giovani, con i propri animatori ed i responsabili zonali della pastorale giovanile. Un’iniziativa che nasce sei anni fa e coinvolge sempre nuovi partecipanti, per lanciare un cammino annuale che si approfondirà nel campeggio estivo, ora arricchito da giovanissimi animatori. Quest’anno, il tema biblico sarà quello proposto dalla pastorale giovanile: ‘Per un’altra strada fecero ritorno’. Tutti si dovranno cimentare in vari giochi e attività, al termine dei quali saranno aiutati a trovare la strada giusta, che è quella della conversione, dall’Arcivescovo: insieme a lui celebreremo la messa nella bellissima chiesa romanica dedicata al santo martire Sabino, proprio il luogo dove san Francesco di Assisi, secondo la tradizione, ha ricevuto il famoso sogno da cui si è convertito. I seminaristi credono fortemente, insieme all’arcivescovo Riccardo Fontana e al rettore diocesano don Alessandro Lucentini, nella pastorale dei chierichetti. Fare il chierichetto non significa dover necessariamente diventare preti in futuro, ma è un cammino che apre l’orizzonte ad ogni vocazione cristiana, a cominciare dalla famiglia, perché ogni chiamata particolare del Signore è una donazione e un servizio a Dio e al prossimo. Certamente molti sacerdoti hanno risposto alla propria vocazione già intorno all’altare con la ‘tunichetta’ indosso. Il Sinodo dei vescovi, da poco concluso, ha ribadito l’importanza dei ministranti, piccoli e grandicelli; anche se crescendo i bambini trovano sempre maggiore difficoltà a causa di alcuni ostacoli: i compagni che li prendono in giro, la poca sensibilità della famiglia o del parroco, il gruppo dei chierichetti troppo piccolo o addirittura nullo. Essere quasi sempre l’unico su circa cinquecento ragazzini, posso testimoniare che oggi è davvero difficile. Proprio per questo è importante allargare lo sguardo oltre la propria parrocchia, perché abbiano la consapevolezza di non essere né pochi né stupidi, ma si accorgano di essere centinaia ed è bello stare insieme, con Gesù ne vale proprio la pena. Dunque la necessità di una festa che li coinvolga tutti, di un campeggio che li unisca, per tornare con la testa alta e con rinnovato entusiasmo nella propria parrocchia. L’appuntamento è alle ore 15.30, sabato 12 novembre, al seminario di San Sabino per le attività. Seguirà la messa alle ore 18.30 e la cena insieme.

AUTORE: Marco Puggini