Se ne riparlerà a settembre. Con la speranza che il periodo di ferie porti consiglio. A settembre, infatti, si terranno le “verifiche” riguardanti le giunte comunale e provinciale di Terni, dopo la presa di posizione dei rappresentanti di Rifondazione comunista. In pratica, a settembre si verificherà se c’è ancora omogeneità tra i partiti del centro sinistra oppure se si prospetteranno nuove soluzioni. La vicenda, come è noto, e ne abbiamo parlato la scorsa settimana, si è accesa dopo le dimissioni di Gian Franco Salvati che ha rimesso la delega di assessore alla Azienda servizi municipalizzati (conservando le altre) non avendo condiviso la decisione del sindaco Paolo Raffaelli in merito alla nomina del nuovo direttore dell’Asm. La polemica si è estesa in Provincia, con le affermazioni di solidarietà a Salvati da parte dell’assessore Attilio Urbani con parole piuttosto dure nei confronti del presidente dell’amministrazione Andrea Cavicchioli. Da ricordare che entrambi gli assessori (Salvati ed Urbani) sono di Rifondazione comunista. Dopo l’invito a Urbani da parte del presidente Cavicchioli ad astenersi dall’esercitare le proprie deleghe, è giunta la constatazione, ufficializzata in una nota della Provincia, “che non si ravvisano le condizioni per la gestione da parte di Urbani delle deleghe assegnate e che, pertanto, le stesse vengono assunte dal Presidente”. In attesa di un chiarimento a settembre. Nel frattempo, però, è scoppiata la “bomba” inerente lo smaltimento dei rifiuti. L’assessore regionale all’ambiente, Danilo Monelli, anch’egli di Rifondazione comunista, ha scompaginato i piani ternani che volevano, soprattutto da parte del sindaco Raffaelli, Terni come sede unica degli impianti di smaltimento rifiuti dell’intera regione. E le conseguenze, non facilmente comprensibili (per lo meno stando alle dichiarazioni ufficiali) , hanno interessato anche Luigi Agarini che ha minacciato – ma nessuna conferma ufficiale è venuta – di lasciare Terni e tutte le strutture di cui è presidente compresa la Ternana. Decisione non comprensibile, abbiamo detto, in quanto la centrale Terni-Ena di Agarini dovrà funzionare a biomasse, vale a dire con i prodotti del sottobosco. Che relazione ci possa essere con i rifiuti solidi urbani è cosa non facilmente spiegabile se non pensando che da centrale a biomasse quella di Agarini dovesse trasformarsi in centrale a rifiuti urbani. Insomma, un bel guazzabuglio. Ove, tra mezze frasi, parole dette e poi rimangiate, mancanza di prese di posizione ufficiali e trasparenti, sembra si stia navigando in un mare di omertà che certo non giova alla chiarezza. Questo rovente mese di agosto sembra proprio non in grado di spegnere gli incendi (politici) che si stanno sviluppando. Le piogge arriveranno a settembre? Fuor di metafora: da qui a settembre si riuscirà ad avere un quadro chiaro della situazione? Gli interessi in gioco sono notevoli e tra loro contrastanti. E tutto questo rende più difficile immaginare una soluzione che possa riportare il termometro (politico) ad un clima accettabile. L’autunno, insomma, non sembra presentarsi con i colori luminosi delle foglie degli alberi.
Chiarimenti e verifiche rinviati a settembre
La crisi delle Giunte comunale e provinciale e il problema dei rifiuti
AUTORE:
Mino Valeri