Il Centenario della Beata Colomba si è aperto ufficialmente domenica a Perugia, dove ha vissuto gli anni intensi della sua vita, ed a Rieti, dove è nata e si è formata.APerugia l’arcivescovo mons.Giuseppe Chiaretti ha indicato Colomba come modello per chi cerchi di vivere la santità oggi. “Non visse chiusa in un eremo solitario, lontano dal tumulto della vita cittadina, – ha detto – ma visse e operò tra la gente, dentro la città, in una casa che si apriva al mondo, uscendone frequentemente per servire gli appestati e i poveri o accogliendovi il magistrato della città che chiedeva lumi e preghiere per il buon governo. Carica di energie interiori accumulate con lunghe contemplazioni e con veglie e penitenze dinanzi al suo Cristo “portacroce”. Sottolineando la “fonte” spirituale della forza di Colomba, la contemplazione, mons.Chiaretti ha invitato ad inserire “percorsi mistici” nei processi educativi dei giovani” perché “occorre una adesione vitale a Dio attraverso una conoscenza di amore non ignota ai mistici, una esperienza di Lui nella grazia e mediante la grazia”. “Quando qualcuno viene a proporci percorsi meditativi all’orientale – ha aggiunto – mostriamo sin troppa ammirazione, come si fa per una cosa giudicata nuova e originale, dimenticando tutta la ricca esperienza mistica dei nostri santi. Ci aiuti la beata Colomba – ha concluso – ad inoltrarci, come nuovi pellegrini dell’assoluto, lungo questi sentieri di luce. A Rieti domenica pomeriggio, nella chiesa di San Domenico, le celebrazioni sono state aperte da una conferenza del padre domenicano Innocenzo Venchi, postulatore generale dell’ordine, che ha presentato i caratteri salienti della vita della Beata. Il vescovo reatino mons. Delio Lucarelli ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica alla quale sono intervenute anche le suore domenicane che vivono in clausura nel monastero di Sant’Agnese, ricavato nella casa natale della Beata. il Vescovo di Rieti ha ricordato il messaggio che questa donna del passato ha da dire agli uomini di oggi in particolare nella vita politica della propria città. “Lei fu donna alla ricerca della pace; e questo per il bene comune nella città e per la città”. Sul suo esempio – ha concluso mons. Lucarelli – tutti i cristiani sono chiamati a questo impegno sociale.
Chiaretti: con Colomba contemplativi per vivere sulle strade
AUTORE:
M.R.V. - F.M.