Chi si unisce, chi si divide

Politica. I contraccolpi in Umbria delle novità nazionali

Semplificazione della geografia politica e fibrillazione per le decisioni che vengono assunte a Roma caratterizzano le giornate della politica umbra, tra perdita di identità per un superiore interesse comune, e volontà di mantenerla a tutti i costi. Il centrodestra, con la corsa sotto lo stesso simbolo di Forza Italia ed Alleanza nazionale, ha messo in difficoltà anche in Umbria l’Udc. Pierferdinando Casini ha scelto – ma per prudenza bisogna aspettare fino alla presentazione delle liste – di non apparentarsi con il Pdl e correre da solo, con tutto quello che ne consegue per l’annunciata vittoria di Berlusconi. Intanto FI e An si sono organizzate. ‘La prima iniziativa ‘ ha dichiarato l’on. Luciano Rossi ‘ partirà a Bastia Umbra, dove si stanno consumando lacerazioni insanabili del centrosinistra e dove noi siamo presenti in maniera massiccia. Si apre una fase nuova della politica italiana: ora dobbiamo accelerare il nostro cammino di rinnovata presenza sui territori, tralasciando nervosismi e divisioni per dare spazio ad una grande azione unitaria. L’Udc? I suoi simpatizzanti umbri si sono pre-iscritti al Pdl, e credo siano stanchi di una politica fatta di ‘distinguo’ – ha detto Rossi. – Comunque, se l’Udc deciderà di non venire con noi, non ce ne preoccuperemo più di tanto’. L’ex sindaco di Fossato di Vico, Francesco Monacelli, esponente del centrodestra, in una nota ha sottolineato che ‘il nuovo Pdl ha la responsabilità di presentarsi con candidati che abbiano un curriculum politico credibile e capace di motivare tutti i nostri potenziali elettori; altrimenti, se prevale la logica della poltrona, il risultato è facilmente intuibile’. Le schermaglie sono presenti, ovviamente, anche sull’altro versante, con lo schieramento della sinistra che contesta al Pd la scelta di correre da solo, magari perché non vengono più garantite certe poltrone. È indubbio che la scelta dei candidati costituisca una questione di particolare rilevanza. La legge elettorale porta ad imposizioni dall’alto: l’elettore subisce senza scegliere. Il Pd vorrebbe sfuggire a questa logica ma il tempo non è sufficiente per far delle primarie. E c’è la questione rosa che spinge in Parlamento la metà dei candidati. Alcune candidature ‘ Renato Locchi a Perugia e Paolo Raffaelli a Terni ‘ sono sfumate rapidamente. Marina Sereni è in una botte di ferro, come Gianpiero Bocci. Si fanno i nomi insistenti della stessa M. Pia Bruscolotti, guida del Pd umbro, e di Clara Sereni, molto vicina a Veltroni. La ‘cosa bianca’ ha chiesto la disponibilità a Giulio Cozzari e a Enrico Sebastiani. La sinistra deve risolvere la candidatura che potrebbe essere vincente: Paolo Brutti, senatore uscente della sinistra Ds, sarà probabilmente scavalcato da Stefano Zuccherini. La politica è in movimento ma i riti delle poltrone non sembrano cambiare.

AUTORE: (E. Q.)