La notizia della promozione del vescovo Vincenzo Paglia ad Arcivescovo ed il suo trasferimento a Roma, nella curia vaticana, con la nomina a presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, è ormai notissima e si è diffusa rapidamente cogliendo di sorpresa tutti. Che il vescovo Paglia prima o poi sarebbe dovuto passare ad una sede più prestigiosa e a un incarico più alto tutti se lo aspettavano per le doti e la notorietà del vescovo, ma in diocesi è stato per 12 anni pastore della comunità intera, propulsore di iniziative che hanno portato la diocesi oltre i confini dell’Umbria, e nel tempo il radicamento su questo territorio si è consolidato, tanto più che proprio una settimana prima del nuovo incarico, alla riunione del consiglio pastorale diocesano, presente mons. Paglia, erano state avanzate proposte per un nuovo programma pastorale quadriennale incentrato sull’anno della Fede e sul 50° del Concilio ecumenico vaticano II, dopo il primo decennio di episcopato incentrato sulla Domenica dies dominicus e l’Eucaristia. È facile prevedere per mons. Paglia la nomina a cardinale al prossimo Concistoro: auguri e preghiere da parte dei ternani-narnesi-amerini. Si rimane in attesa del nuovo Vescovo: chi sarà? Qualsiasi previsione è puramente cervellotica, non vanno tenuti in alcun conto i pronostici già apparsi e che appariranno sui giornali, radio e Tv. Il segreto su dette nomine è fortissimo ed ogni nomina suscita sorpresa: così è accaduto e così accadrà. Dovrà passare del tempo, è nota la prudenza della Santa Sede in materia e le consultazioni, segrete, saranno ampie. Passerà certamente l’estate e si dovrà essere contenti se entro l’anno corrente ci sarà la nomina e la presa di possesso da parte del prescelto.
Non sarà facile la sostituzione: Paglia ha dato un’impronta di notorietà responsabilizzante alla diocesi data la sua personalità impegnata in vari scacchieri, ben al di là dei confini diocesani che lo hanno reso noto ed apprezzato in Italia e all’estero. Il suo impegno per la città e territorio è stato senza risparmio di energie ed i suoi insegnamenti orali e scritti sono di altissimo livello. Si pensa rimarrà “Amministratore apostolico” fino alla nuova nomina. Avremo modo di salutarlo in maniera più solenne più avanti nel tempo.