Un “ponte” gettato verso le strade e le piazze del centro cittadino di Gubbio, per richiamare tutti i ragazzi dai 14 ai 19 anni. Uno spazio aperto per tutti, senza tesseramenti o iscrizioni, senza imposizioni forti e marcate, ma con una identità chiara e una proposta di attività fondate sui valori cristiani. Questo sarà l’oratorio cittadino della diocesi di Gubbio, una struttura ospitata nelle sale e nei cortili di Palazzo Benveduti, in via Massarelli, dove per decenni le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno svolto la loro azione formativa ed educativa sempre in mezzo ai giovani. “Abbiamo voluto raccogliere proprio l’eredità educativa delle nostre Suore salesiane – ha detto presentando l’iniziativa il vescovo eugubino, mons. Pietro Bottaccioli – affidandola ai giovani dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile”. Per questo l’oratorio, che sarà inaugurato domenica 20 ottobre, sarà intitolato proprio al Santo dei giovani, quel don Giovanni Bosco da cui è nata la grande famiglia salesiana e da cui è partito il nuovo modello di oratorio, come centro di aggregazione, di gioco, di divertimento, di crescita culturale ma anche spirituale. “Sarà una realtà capace di accogliere tutti – aggiunge Bottaccioli – senza giudicare i ragazzi, senza imposizioni nei loro confronti. Ma sarà anche un servizio alle famiglie che non sanno o non possono seguire i loro figli. E, in questo senso, le brutte storie di cronaca dei giorni scorsi dovrebbero insegnarci molto”. La struttura di via Massarelli diventerà centro e motore anche per le tante altre iniziative che saranno organizzate fuori dall’oratorio stesso, nelle parrocchie, nei centri di aggregazione legati alle zone pastorali. Del resto, da qualche anno gli oratori stanno vivendo una nuova stagione di crescita, scoprendo anche forme inedite di progettualità pastorale. In tutta Italia sono circa seimila, in Umbria il rilancio di questi spazi è ripartito dal Sinodo della diocesi di Spoleto-Norcia. Nella comunità di San Benedetto vogliono riaprirne almeno uno per ogni zona pastorale. Una indicazione, quella della riscoperta degli oratori, che i Vescovi umbri hanno voluto mettere nero su bianco anche nella recente nota pastorale redatta dopo il Convegno ecclesiale regionale delle otto diocesi umbre, che si è svolto nel novembre dello scorso anno. La diocesi di Sant’Ubaldo parte dalla zona cittadina di Gubbio, ma presto anche con quella di Umbertide e con vari luoghi di incontro parrocchiali. Tante novità che si innestano nella lunga tradizione eugubina delle sale parrocchiali, animate per decenni soprattutto dai volontari dell’Azione cattolica. Anche nel nuovo oratorio cittadino tutto è affidato ai giovani volontari della pastorale giovanile, sotto il coordinamento del direttore della struttura, Matteo Andresini. “Uno sviluppo equilibrato di tutte le dimensioni della persona, l’attenzione al carattere cristiano della proposta, la sua gradualità nel rispetto dei tempi di crescita della persona stessa, risposte concrete ai bisogni: con questi obiettivi – afferma Mauro Pierucci, responsabile dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile – nella recente Assemblea ecclesiale abbiamo rilanciato l’attività dell’Upg. Occorre un’evangelizzazione – aggiunge – che raggiunga ragazzi e giovani là dove trascorrono la loro vita quotidiana tra studio, famiglia e svago. E’ necessario condividere parte di queste giornate insieme a loro entrando un po’ nel loro linguaggio e nella loro cultura”.