È stata probabilmente l’ultima festa di san Costanzo celebrata da mons. Giuseppe Chiaretti come vescovo di Perugia, prima della ‘pensione’. E le sue parole, all’omelia in cattedrale la sera del 29 gennaio, avevano un po’ il sapore di un bilancio. Guardando in faccia la realtà. ‘La festa del Santo patrono – ha infatti esordito mons. Chiaretti – ci trova quest’anno un po’ stanchi per i tanti problemi che vanno affacciandosi: da quelli delle maxitruffe finanziarie e della crisi della economia reale, con la conseguente chiusura delle aziende, la disoccupazione, l’impoverimento delle famiglie, a quelli mondiali… Ora paghiamo la cambiale dei tanti ribellismi velleitari, allora strombazzati in nome della libertà assoluta’. Proprio qui però si è innestato un segnale positivo: ‘Grazie a Dio, si sta notando un’inversione di tendenza: c’è infatti un allarme sociale più diffuso, e questa presa di coscienza è un bene: cresce la consapevolezza e il senso di responsabilità della gente’. La diocesi ha recentemente contribuito al cammino della città con il proprio Sinodo, ‘nel quale ha preso coscienza – prosegue il Vescovo – della necessità di tornare ad evangelizzare sistematicamente il territorio per un nuovo approccio con la fede, più motivato, più adulto, più aperto alla carità e al volontariato’. In modo speciale, ‘ai laici è richiesto di essere parte attiva in questo processo, facendo particolare attenzione ai due ambiti prioritari della famiglia e dei giovani, ed anche a un impegno più coraggioso nell’ambito della cittadinanza… Ci aiuti in questo cammino di rinnovamento il nostro Patrono, cui dobbiamo la prima evangelizzazione del nostro territorio e il nostro radicamento nella fede cristiana, che è per tutti noi consolazione e speranza, ma anche impegno e coraggio’. La festa si era aperta, la sera della vigilia, con la suggestiva e coinvolgente processione della ‘luminaria’ per le vie della città, ripristinata più di dieci anni fa dall’arcivescovo di concerto con l’Amministrazione comunale. Popolo di Dio e autorità civili e religiose si sono ritrovati nel chiostro dell’abbazia di San Pietro, per poi giungere in processione nella basilica di San Costanzo. In questa chiesa, dove sono custodite le reliquie del patrono, da pochi mesi riaperta al culto dopo un accurato restauro, sono stati celebrati i primi vespri solenni presieduti da mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno. I festeggiamenti in onore di san Costanzo sono proseguiti giovedì 29 nella basilica a lui dedicata con la celebrazione eucaristica (ore 11) presieduta da mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, e la preghiera dei secondi vespri (ore 16.30); si è concluso con la solenne concelebrazione (ore 18) nella cattedrale di San Lorenzo presieduta da mons. Chiaretti insieme ai vescovi della metropolia e a tutti i sacerdoti diocesani. Ad animare la celebrazione erano 150 coristi in rappresentanza di 30 corali parrocchiali, diretti dal maestro mons. Francesco Spingola.
‘C’è ancora molto da evangelizzare’
Le parole del Vescovo per la festa di san Costanzo: un'analisi della realtà tra emergenze sociali e richiamo all'impegno dei laici
AUTORE:
Dario Rivarossa