Catena Fiorello ha presentato venerdì 10 a Perugia il suo terzo libro, Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rita Cucchia, presidente della delegazione umbra di Aidda, che ha organizzato l’evento, ha introdotto l’autrice di fronte ad una folta platea di socie e simpatizzanti dell’associazione. Si tratta di una autobiografia che parla della famiglia Fiorello, il padre appuntato della Guardia di finanza, la madre e quattro figli da far crescere con uno stipendio modesto, che al 20 del mese quasi sempre finiva, come accade oggi a molte famiglie italiane, come ricorda il sottotitolo: “Ricordi, sogni e ricette di una famiglia come tante. La mia”. Ma, oggi come allora, la speranza non dovrebbe mancare: intorno alla loro tavola c’è sempre stato il sorriso. Si mangiavano piatti semplici, ma ce n’era sempre per tutti, anche per i vicini. I loro genitori, che Catena ha definito “illuminati”, sono stati capaci di trasmettere ai figli grande serenità al di là delle difficoltà quotidiane, e in famiglia non sono mai stati né invidiosi né arrabbiati con chi era più fortunato. La storia della famiglia si intreccia con la cucina siciliana, e la seconda parte del libro riporta le ricette di mamma Sara (presente in sala).
Proprio a mamma Sara è dedicato un capitolo del libro, dal quale ho tratto alcune frasi: “I sogni sono il nutrimento con cui troviamo la forza per andare avanti. La speranza che non ha niente a che fare con l’illusione. Il pane quotidiano che ci avete dato da mangiare, per crescere e diventare grandi, è bastato e ne è avanzato, anche per altre necessità. Voi ci avete insegnato che si può vivere modestamente senza avvertire il disagio della mancanza. Quello che serve per riuscire a fare qualcosa di buono nella vita, ce l’abbiamo dentro e nessuno ce lo può pignorare…
Il nostro pane quotidiano. E quello che il papà chiamava la cucina dei grilli altro non era che la realizzazione di un menù personalizzato a basso costo, ma a elevato potenziale d’amore. Eravamo una famiglia numerosa e ce n’era bisogno. Come ne hanno bisogno le famiglie di oggi, che devono far quadrare conti complicati. Ma sta a noi decidere come scegliere: se chiamare un momento di difficoltà – che può capitare nel ciclo di una vita anche più volte – opportunità o privazione. Dalla nostra esperienza e dalle tue ricette, ho imparato che noi abbiamo scelto di esistere, e di vivere intensamente, assaporando il gusto prezioso di ogni istante e dei piatti che preparavi per noi. Anche con pochi mezzi, sei riuscita a servire in tavola capolavori…”.
Affetto, solidarietà, sobrietà, allegria, amore per la vita, volontà di resistere e di guardare avanti, sono i valori della famiglia Fiorello, ma anche un messaggio di speranza per le tante famiglie italiane in difficoltà e per il futuro dei loro figli, che Catena ha voluto condividere con le amiche perugine.