Dopo oltre tre anni di lavoro, l’unità pastorale di Castel del Piano – Pila – Bagnaia può finalmente salutare il nuovo complesso interparrocchiale “San Pio da Pietrelcina”. La struttura sarà inaugurata domenica 8 dicembre, alle 15.30, alla presenza dell’Arcivescovo.
Una settimana densa di appuntamenti ha preceduto l’inaugurazione. A partire da domenica scorsa, infatti, si sono succeduti giornalmente momenti di preghiera, veglie, adorazione eucaristica, testimonianze e catechesi, come quella tenuta lunedì 2 dicembre dal card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana di San Pietro, dal tema “Maria Madre della Chiesa”.
Il nuovo complesso dedicato a san Pio accoglierà e racchiuderà la vita dell’unità pastorale (che conta oltre 10.000 anime) in “un grande abbraccio”, espresso dalla forma semicircolare che l’architetto romano Eugenio Abruzzini ha voluto dare alla struttura. Su una superficie di circa tre ettari di terreno (donati da una benefattrice molto devota a san Pio) sono state edificate due unità immobiliari: la chiesa e l’edificio pastorale.
La chiesa può ospitare oltre mille fedeli ed è formata da aula liturgica, penitenzieria, sacrestia e servizi. Al piano interrato si trova la cripta, i locali del centro Caritas, un grande ambiente dove sarà esposto il presepe permanente, magazzini e locali vari.
“La struttura della chiesa – spiega l’architetto Abruzzini – è costituita da una cupola ovale sostenuta da quattro colonne in acciaio di forma dodecagonale in memoria dei dodici apostoli e segnate con il nome dei quattro evangelisti. Il fonte battesimale, in marmo bianco di Carrara, poggia su una tarsia in marmo azzurro e bianco, che ricorda le acque del Giordano. L’altare è in travertino romano classico, la cui pietra rimanda al sepolcro di Gesù. In alto vi è una croce, che è una riproduzione foto-artistica reale della famosa croce di San Damiano di san Francesco. Nella penitenzieria è presente un grande crocifisso dell’Amore Misericordioso, in legno di alto pregio, riproduzione di quello venerato da Madre Speranza a Collevalenza”.
Nell’edificio pastorale, al piano terra troverà sede l’oratorio con un grande salone e una decina di aule per il catechismo e i servizi.
Al primo piano ci sarà il “santuario della Parola”, l’Accoglienza-canonica e i servizi. Infine, al piano seminterrato verranno realizzati un salone polivalente, con aule per attività di laboratorio, una cucina e ambienti di servizio.
Alla costruzione del nuovo complesso hanno contribuito numerose famiglie dell’Unità pastorale e dell’intera arcidiocesi, ognuna secondo le proprie possibilità, oltre al contributo concesso dalla Cei attinto dal fondo dell’8 per mille.
La direzione dei lavori è stata affidata all’ingegnere perugino Paolo Fringuelli e l’esecuzione alla EdilUmbria e a tante altre ditte locali, “perché la parrocchia, in questo tempo di crisi, – ha sottolineato il parroco don Francesco Buono – ha voluto far lavorare più persone possibili. Tutti sono stati chiamati a comporre questo meraviglioso mosaico dell’amore di Dio”.