“Una cerimonia particolare e per il tipo di celebrazione e per il numero dei diaconi da ordinare: tre diaconi tutti insieme.! Fatto singolare che non ha precedenti nella storia della diocesi di Perugia!” All’inizio della Messa, l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti ha salutato così l’assemblea radunata nella chiesa di San Giovanni Battista, stracolma fino alla piazza. Sabato 13 ottobre 2001, è stata festa grande a Marsciano: tutta la parrocchia si è stretta intorno a Carlo, Luciano, Enrico. Tanti i sacerdoti, i diaconi venuti da fuori, i frati francescani; folte le rappresentanze delle associazioni e dei movimenti ecclesiali .Il coro diretto da fra Matteo Ferraldeschi ha animato in maniera solenne il rito dell’ordinazione. “Eccomi!” Chiamati per nome ad uno ad uno i diaconi si sono avvicinati al Vescovo e risposto chiaro e forte. “Eccomi!”. Il silenzio è profondo, il cuore in gola. Le parole che l’Arcivescovo ha rivolto agli eletti e al popolo ha fatto da corollario alle riflessioni dei teologi nelle tre sere di preparazione:” Il diaconato è un servizio, non una medaglia al merito, un sacramento dalle radici antiche, non un riconoscimento o una decorazione. La Chiesa lo ha rivalutato in questi ultimi tempi per sovvenire alle sue necessità. Oggi il sacerdote non basta più, ha bisogno di collaboratori ed ecco la grande messe dei ministeri laicali: nella parrocchia di Marsciano ce ne sono a sufficienza…”.” Mi piace riconoscere il grande merito di don Silvio – la voce dell’Arcivescovo si è fatta dolce- nel momento in cui egli fa un passo indietro per dare spazio ad altri, concede alla sua gente il più bel regalo! I tre diaconi sono stati da lui chiamati, preparati, curati con amore e fiducia. Non è solo “l’uomo delle pietre, è anche l’uomo dello spirito!” Il rito è andato avanti con le promesse di riverenza e obbedienza al Vescovo fino all’imposizione delle mani. Ha suscitato ammirazione e commozione vedere i tre diaconi stesi sul tappeto in segno di distacco dai beni materiali e dietro di loro, le tre spose, in piedi, nell’accettazione consapevole della loro parte. Non collaboratrici, bensì l’altra metà del diacono: sono loro infatti che porgono le vesti e aiutano i mariti ad indossare tunica e stola, sono là insieme ai figli a condividere in toto il ministero che inizia. Spettacolo edificante, sottolineato dall’applauso caloroso e lungo di tutta l’assemblea! Con la consegna del Vangelo e l’abbraccio della pace si è concluso il rito dell’ordinazione.. Finalmente si stemperano tutte le tensioni: la Messa può continuare, servita all’altare dai nuovi eletti. L’augurio di don Silvio, alla fine, ha avuto il sapore dell’addio, del congedo.. Oltremodo commosso, ha ringraziato l’Arcivescovo che ha accettato le sue dimissioni, ha dato il benvenuto al nuovo parroco don Giuseppe Ricci che farà il suo ingresso il 16 dicembre, ha promesso il sostegno delle sue preghiere e ai diaconi ha detto: ” Coraggio! Non siete soli! La parrocchia che vi accompagnerà, si attende da voi, non solo il servizio, ma qualcosa che va oltre, che rimanda a Cristo: una testimonianza trasparente, gesti concreti e sinceri. Dio benedica Marsciano!”
Carlo, Luciano e Enrico: insieme per un grande dono alla comunità
Marsciano / Grande festa sabato scorso per triplice ordinazione diaconale
AUTORE:
Angelina Gravina