Caritas-Kosovo, l’impegno a continuare

La Delegazione Caritas torna al campo di accoglienza di Radulac per prendere atto del lavoro compiuto e varare nuovi progetti

La Delegazione regionale Caritas dell’Umbria dal 4 al 6 maggio torna in Kosovo, dove, dal settembre 1999, ha attivato un Campo di accoglienza in località Radulac, nella parrocchia di Zlokucane (distretto di Klina), nel quale sono giunti dall’Italia fino ad oggi più di un migliaio di volontari, soprattutto nella fase dell’emergenza post-bellica (1999-2000). Grazie alla loro opera e alla generosità di tanta gente umbra è stato possibile ricostruire alcune centinaia di abitazioni distrutte e dare accoglienza a numerose persone, soprattutto donne, bambini ed anziani. È stato anche un modo per ‘ricostruire’ il tessuto sociale e contribuire a riappacificare gente che conosceva solo dolore ed odio. Oggi il campo Caritas di Radulac è gestito da una giovane famiglia, Massimo e Cristina, che con l’aiuto di altri operatori volontari umbri dà accoglienza a 22 bambini, ‘vittime’ del conflitto etnico, ed assistenza a diversi nuclei familiari, in particolare di anziani e malati, che vivono in miseria. Il Campo ha dato vita anche ad una coperativa agricola, che oggi fa la sua parte nel risollevare le sorti della povera economia locale e nell’arginare la piaga della disoccupazione che investe molti giovani kosovari. Infatti, l’obiettivo principale del viaggio della Delegazione, guidata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Riccardo Fontana, delegato Ceu per il sevizio della carità, è quello di prendere atto di quanto è stato fatto fino ad oggi nell’accogliere i bambini, nell’assistere le famiglie e nell’attività della cooperativa, in modo da approntare nuovi progetti e, quindi, proseguire il cammino di sostegno a tutte queste persone che hanno ancora bisogno di aiuto, soprattutto di non sentirsi sole. La Delegazione, della quale fanno parte Giocondo Leonardi, delegato regionale e direttore della Caritas diocesana di Assisi-Nocera-Gualdo, e i suoi colleghi di Gubbio, don Benito Cattaneo, di Orvieto-Todi, Marcello Rinaldi, di Perugia-Città della Pieve, don Lucio Gatti, di Spoleto-Norcia, don Vito Stramaccia, e di Terni-Narni-Amelia, Bruno Andreoli, incontrerà le autorità civili e religiose kosovare, l’ambasciatore Patrick Murra, presso la sede dell’Ambasciata d’Italia distaccata a Pristina, e i militari italiani della Brigata South West del Kosovo. Alla vigilia della partenza, mons. Riccardo Fontana dice di essere ‘convinto di riconfermare agli amici kosovari, con i quali c’è una base di dialogo molto forte e significativa, l’impegno di continuare questa nostra presenza accanto a loro, soprattutto a chi non ha nulla’. La visita della Delegazione sarà seguita quotidianamente dalla redazione di UmbriaRadio con Valentina Bruno, che è a Radulac dal 2 maggio.

AUTORE: Riccardo Liguori