La novità vera della campagna elettorale umbra è l’ufficializzazione della candidatura alla presidenza della Regione di Paola Binetti, per l’Udc. Per la presentazione della parlamentare – recentemente passata dal Pd all’Udc – è intervenuto il leader del partito, Pierferdinando Casini, che ha spiegato la scelta: “Siamo qui a cantare fuori dal coro, dunque non facciamo scelte di convenienza. Nelle regioni rosse corriamo da soli: c’è troppo continuità nel centrosinistra e troppa insufficienza nel centrodestra. In queste regioni c’è una economia drogata, che funziona con un sistema di favoritismi. L’essenziale ora è cambiare pagina: a sinistra l’hanno capito, ma si sono fermati a metà strada. Nel Pdl invece c’è il solito delirio di autosufficienza: siamo cari amici, ma gettano la spugna davanti alla sfida. La Binetti è una candidata moderata, che non esclude ma apre”. Nel suo programma la candidata dell’Udc ha messo in primo piano “il lavoro che però non si deve risolvere nella sola indennità di disoccupazione. C’è bisogno di creare nuova occupazione, rilanciando settori importanti come l’agricoltura, l’artigianato, l’edilizia di pregio e le nuove professioni”, in una regione come l’Umbria “dove nel settore pubblico è impiegato il 60 per cento della forza lavoro”. Le elezioni regionali si avvicinano ma le liti non finiscono. Nel Pd la designazione di Catiuscia Marini (sostenuta da PD, Partito socialista, Sinistra libertà ecologia, Idv e Federazione della sinistra che aggrega Pdci, Prc e Socialismo 2000, con l’appoggio di Repubblicani europei) non ha cambiato il clima, segnato anche dalla confusione. Paolo Baiardini e Maurizio Salari si sono dimessi dalla segreteria, Alberto Stramaccioni, segretario provinciale che si era dimesso dopo la decisione di andare alle primarie, torna al suo posto. E Gianpiero Bocci, candidato alle recenti primarie contro la Marini, attacca i vertici umbri del suo partito per la composizione del listino regionale. Insomma, manca un minimo di unità nel Pd, che dovrebbe servire nel momento in cui parte ufficialmente la campagna elettorale, non così scontata. A dimostrazione che le primarie sono troppo laceranti per la politica nostrana. Negli Stati Uniti, Barack Obama e Hillary Clinton si sono sfidati duramente. Poi l’uno è diventato presidente, l’altra è alla Segreteria di Stato. Qui, invece, volano gli stracci. Il clima pre-elettorale è sempre particolare, ma la composizione delle liste per il Pdl sta avvenendo senza tanti strattoni. Verranno candidati i consiglieri uscenti e quelli che possono maggiormente rappresentare il territorio. Nel frattempo la candidata del Pdl, Fiammetta Modena, che chiede la riforma della sanità regionale, attacca il centrosinistra anche perché “continua a difendere gli ultimi dieci anni di governo regionale dimostrando che non è in grado di proporre nulla di nuovo, di non avere la capacità di offrire una politica programmatica in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini umbri. Il linguaggio usato è, così come sono le idee, vecchio e stantio. La differenza con noi è palese. Noi abbiamo un programma basato su idee chiare, che risponde alla problematiche che la regione presenta”.
Candidate pronte al via… o quasi
Elezioni regionali: Binetti “fuori dal coro”, Marini in mezzo alle liti, Modena vuole fare “la differenza”
AUTORE:
Emilio Querini