Parte de Sopra e Parte de Sotto hanno da tempo avviato un vivace confronto che si va manifestando sempre più competitivo. L’eco dei tamburi avvolge le mura di Assisi. Lo stridore di strumenti artigianali invade strade e vicoli dove si diffondono armonie e parole concitate. Un vociare frammisto a pause di silenzio esce dai più appartati “laboratori”.
È tempo di prove generali mentre si dipanano iniziative preparatorie: serenate, spettacoli di sbandieratori, esibizioni di balestrieri, premiazione di concorsi, presentazione di giovani donzelle ognuna delle quali potrebbe essere destinata a diventare regina della festa; ed inoltre cene propiziatorie e la proclamazione dei giurati chiamati a dare il verdetto finale. I tre giorni culminanti prefissati come da programma da giovedì 2 a sabato 4 maggio – valorizzati dalle interpretazioni boccaccesche del gruppo fiorentino “La Caldana” di Borgo San Lorenzo – saranno animati da cortei, ricostruzioni storiche e rappresentazioni di vita medievale, gare, bandi di sfida fino alla contesa canora tra i rispettivi cori delle due Parti.
In questi termini si è espressa Rita Pennacchi, presidente magistrato dell’ente Calendimaggio al termine – come lei stessa precisa – di un complesso mandato: “Eccoci anche quest’anno a celebrare la primavera, a riproporre il Calendimaggio con quell’amore e quella passione che ci tengono uniti alla nostra città, unica come la festa. Esprimo gratitudine verso quanti hanno permesso in questi tre anni la realizzazione del Calendimaggio garantendone il normale svolgimento nei modi consoni ad una eccellente qualità che consente l’inserimento della manifestazione tra gli eventi folclorici-culturali più significativi a livello nazionale, manifestazione candidata a bene immateriale dell’Unesco”.
In un contesto generale che velocemente cambia, può il Calendimaggio restare immune da mutamenti? Risponde la stessa Pennacchi: “Si tratta di una festa dalle molteplici sfaccettature destinata ad essere riletta sia nella sua organizzazione sia nei suoi dettami statutari”.
Lasciamo ora la parola ai più diretti responsabili delle Parti. Così ha rimarcato Valeria Pecetta, priore di Parte de Sopra: “I partaioli si stanno impegnando con la caparbia volontà di vincere per la terza volta raggiungendo un ambitissimo traguardo. Lavoriamo in un clima di piena sintonia e collaborazione”. Replica Massimiliano Della Vedova, priore di Parte de Sotto: “La Parte si è messa in movimento con ritardo, basta considerare che il nuovo Consiglio si è ufficialmente insediato il 15 gennaio scorso. Stiamo recuperando tempo con un fervore maggiore rispetto al passato. Non siamo arrendevoli ma agguerriti per riportare il Palio a Parte de Sotto”.