Lo chiamano burian, il ‘vento della steppa’. È l’aria che, dopo esser penetrata nel Bassopiano sarmatico dalle gelide coste del Mar glaciale artico, e aver scaricato la sua già scarsa umidità sulle sconfinate distese russe, si riversa poi verso l’Italia, penetrando nell’alto Adriatico dalla porta della Bora. È aria fredda e secca, che porta solitamente poca neve, se non in condizioni particolari, come nel lontano 27 dicembre 1996: un metro di neve in poche ore, dalla costa adriatica all’Appennino. Non doveva essere il caso di quest’ondata di freddo: modelli matematici e meteorologi ammettevano solamente ‘spruzzate di neve’. L’Umbria, in questi casi ‘ si ricordi il gennaio 2005 ‘ risente poco del maltempo, e limitatamente alla fascia immediatamente a ridosso dell’Appennino: Gubbio, Gualdo, Nocera, Colfiorito, parte della Valnerina sotto la neve, e il resto sole e freddo. È ciò che i meteorologi chiamano ‘stau’: nubi sul versante orientale sopravvento, sereno su quello sottovento. Stavolta no. Già dalla serata del 14 dicembre, le cose vanno diversamente: le prime nevicate, dall’Eugubino-gualdese, si diffondono molto più ad ovest. Il 15 mattina, mentre le città appenniniche si svegliano sotto tre dita di neve, anche Città di Castello, Umbertide, Perugia, Assisi e la Valle umbra e Spoleto si imbiancano, con il solito corollario di problemi, specie ad Assisi.La giornata si apre molto fredda: – 5’C a Perugia, con cielo sereno, – 4’C lungo il Pian di Gualdo, con deboli nevicate intermittenti. A Costacciaro scuole chiuse. In mattinata proseguono spruzzate di neve sull’Umbria orientale, con vari sconfinamenti ad ovest. Insomma: il burian, irrompendo sull’Italia, è riuscito a trovare condizioni particolari per utilizzare l’umidità fornita dal mare Adriatico. Dal tardo pomeriggio, infatti, comincia a nevicare copiosamente, al di là di ogni previsione, e prosegue per tutta la notte. La statale Flaminia si blocca in una dozzina di punti. Ai 20 cm di neve caduti nelle località appenniniche, se ne aggiungono altrettanti nella zona di Gubbio. A Gualdo e a Nocera si tocca il mezzo metro; 15 cm ad Assisi (erano anni che non nevicava così), 20 a Spoleto. Domenica 16, poi, esce il sole, ma si alza il vento: in breve, a Scheggia, Gualdo, Nocera e un po’ in tutto l’Appennino, pur col cielo sereno, è bufera. L’epicentro è, come sempre, nella zona fra Fossato di Vico e Nocera Umbra. Le raffiche, che toccano i 100 km/h, accumulano lingue di neve sulla statale Flaminia. Nel tardo pomeriggio cominciano i problemi, diversi automobilisti rimangono bloccati. Si lavora per tutta la notte e la mattina del 17 dicembre per liberarli e recuperare i mezzi. E fino al 18 scuole chiuse a Gualdo Tadino. Gli studenti ringraziano: vacanze anticipate. I commercianti no: ‘Acquisti fiacchi’. Ma l’atmosfera è più natalizia, così.
Brrrrr, ecco il burian
CLIMA. Il 'vento della steppa' ci copre di neve a sorpresa
AUTORE:
Pierluigi Gioia