Un incontro inaspettato e toccante quello che alla vigilia di Ferragosto si è tenuto a Norcia, presso il palazzo comunale. A fare visita alla città di san Benedetto è stato infatti padre Ibrahim Faltas, responsabile della cappella della Natività di Santa Caterina e del Collegio di Terra Santa a Betlemme, insieme a suo fratello, rettore del santuario di Santa Rita a Luxor, in Egitto, ad Ali Rashid Khalil, primo segretario della delegazione palestinese in Italia e a Stefano Cimicchi, sindaco di Orvieto e responsabile dei progetti di solidarietà pro Palestina in seno all’Anci nazionale. La delegazione è stata ricevuta dal sindaco Alberto Naticchioni, insieme al priore dei monaci benedettini di Norcia, padre Cassian Folsom, al sindaco di Santa Anatolia di Narco Amedeo Santini e al consigliere del Parco nazionale dei monti Sibillini Alfredo Virgili. Un incontro inaspettato, come si diceva, ma anche molto aperto e toccante, durante il quale sono emersi inevitabilmente i fatti reali e i retroscena più drammatici dell’assedio in Terra Santa. Sì, perché “il problema principale in occidente – ha rimarcato Rashid Khalil – è proprio quello di un’informazione non sempre corretta ed esaustiva”. E’ forse per questo che il primo segretario palestinese accetta di partecipare spesso a trasmissioni televisive di approfondimento per comunicare la vera realtà dei fatti in Palestina. “Quello che non sempre viene raccontato – ha voluto sottolineare padre Ibrahim – è che viviamo in una città completamente assediata e barricata. E’ difficile poter sopravvivere perché non ci è data nessuna possibilità di procurarci cibo e altre fonti di sostentamento. Alcuni ragazzi più temerari – ha continuato – rischiano ogni giorno la vita per uscire di casa e provvedere al fabbisogno della popolazione, distribuendo porta a porta i pochissimi viveri a disposizione”. E tutto questo per i palestinesi significa privazione della pace, della libertà e di uno Stato, “conseguenza di una guerra assurda – ha affermato il dott. Virgili – che vede sul campo due popoli stremati ma uno solo con un futuro assicurato dall’intervento di grandi potenze; l’altro lasciato a se stesso o al massimo con il sostegno delle componenti più attente della società civile occidentale”. Non solo di alimenti e di oggetti di prima necessità si sente il bisogno. “Pur in una situazione carente e completamente allo sbando – ha affermato padre Ibrahim – faremo il possibile per garantire la formazione culturale dei nostri ragazzi perché nella loro crescita professionale è la nostra ancora di salvezza”. La possibilità di studiare in un Paese occidentale per un ragazzo palestinese significherebbe, di fatto, poter uscire da un contesto sociale difficile e acquisire valori diversi, in grado di incidere, in futuro, nella ricostruzione sociale del suo popolo e nella riattivazione dell’economia. Da qui l’importanza di borse di studio da parte dei vari enti che sostengono la causa palestinese. “Faremo di tutto – ha affermato il sindaco di Norcia Naticchioni e vice presidente dell’Anci Umbria – per sensibilizzare sia enti che associazioni su questa esigenza. Sui problemi del popolo palestinese si tornerà a parlare già dal prossimo mese di settembre, quando padre Ibrahim sarà di ritorno in Italia. “Sulla scia dell’iniziativa promossa nel ’99 dall’Anci Umbria per la realizzazione a Betlemme di un’aula di informatica, alla quale aderirono Norcia e Vallo di Nera – ha concluso Naticchioni, in qualità di coordinatore dei sindaci della Valnerina – sarà organizzato un incontro con tutti i sindaci del comprensorio per lavorare insieme ad un progetto che dia le risposte sperate all’appello lanciato dai frati francescani e dall’intero popolo palestinese”.
Borse di studio per aiutare i giovani palestinesi
Norcia / Incontro con Ibrahin Faltas francescano che vive a Betlemme
AUTORE:
Antonella Franceschini