BIBBIA. La ricca mostra attualmente a Perugia

Dal 20 settembre al 3 ottobre, all’interno di palazzo Lippi Alessandri in corso Vannucci 39 a Perugia, si può ammirare la splendida mostra sulla Bibbia, organizzata dal Settore apostolato biblico dell’Ufficio catechistico diocesano in collaborazione con il Comune di Perugia e la Fondazione Cariperugia Arte in occasione della Domenica della Bibbia, che si svolge il 29 settembre.

Le parole del card. Ravasi

Il card. Gianfranco Ravasi ha definito la mostra “uno straordinario strumento di conoscenza dell’orizzonte delle Scritture attraverso tre itinerari che si intreccino tra loro in armonia”. C’è il percorso storico, l’itinerario bibliografico che attesta la qualità della ‘religione del Libro’, propria anche della fede ebraico-cristiana e, infine, quello iconografico, un viaggio in “una storia di eventi salvifici – afferma il card. Ravasi – che ha ininterrottamente generato arte e devozione, meditazione e creatività. Si ritrova, così il trittico dell’esperienza biblica: Parola-Libro-Immagine”.

Le opere in esposizione

Tra tutte le opere esposte meritano sicuramente un’attenzione particolare due rotoli in pergamena del VI secolo e altri due testi del XVI secolo scritti in ge’ez, lingua etiopica scomparsa nel XII secolo.

Vi sono, poi, dei rotoli in pergamena, di cui uno marrone scuro proveniente dal Marocco, in pelle di cervo. Seguono le prime Bibbie a stampa, alcune anche riccamente illustrate, tra cui la prima edizione del Nuovo Testamento a cura di Erasmo da Rotterdam (1516). Un’intera sezione della mostra è dedicata alle opere di Lutero, non solo la Bibbia, ma anche altri scritti sull’eucarestia, la Trinità, la vita cristiana, opere di Melantone, Calvino e un innario del 1580 della Chiesa riformata.

La seconda parte della mostra comprende diverse edizioni della Bibbia realizzate dopo il Concilio di Trento e la Bibbia sisto-clementina del 1598, che fu definita la “Bibbia cattolica ufficiale”: un’edizione definitiva, che rimase in uso fino al 1974 (epoca del primo testo italiano della Cei)!

Possiamo poi ammirare le Bibbie poliglotte e le Bibbie nelle traduzioni in lingua parlata dei diversi Paesi, come il tedesco, il francese, l’inglese, lo slavo.

La Bibbia stampata

La Bibbia, fin dalle prime edizioni a stampa ha richiamato numerosi artisti, che hanno avuto modo di illustrare tantissimi episodi sia dell’Antico che Nuovo Testamento, e anche grandi pittori come Rembrandt, Cranach, Hogart, Giandomenico Tiepolo, solo per citare i più famosi, che si sono lasciati coinvolgere dal fascino dell’incisione, della xilografia, donandoci un prezioso e ricchissimo patrimonio iconografico. Nel corso dei secoli, infatti, l’arte ha assunto un ruolo sempre più importante nella Chiesa, utilizzando le immagini come catechesi per il popolo, che rendono chiaro ciò che altrimenti rimarrebbe oscuro.

Tra le interessanti opere grafiche esposte vi sono quelle di Albrecht Dürer, uno dei più grandi incisori di tutti i tempi, la cui produzione artistica è permeata da una profonda sensibilità interiore. Tre opere in particolare: la prima è il Volto di Cristo (1649) di Claude Mellan, incisore francese, che qui usa la tecnica del ‘taglio unico’, cioè delinea i soggetti senza interruzione, a spirale, creando un volto che affascina e interroga chi lo guarda.

La seconda è un’acquaforte di Rembrandt, conosciuta come la “stampa dei cento fiorini” ma che è in realtà La corte dei miracoliperché è l’immagine di Gesù che guarisce da ogni tipo di malattia.

Si vede, infatti, una vera e propria ‘corte dei miracoli’, che circonda Cristo: una donna è stesa su un materasso; un uomo invalido è portato su una carriola; un cieco è guidato dalla vecchia moglie e, sul fondo, un etiope con un cammello, che non è un semplice accessorio pittoresco, ma fa riferimento a Marco quando parla di gente venuta da lontano (Mc 3,7-12); è presente, seduto, un giovane lussuosamente vestito, pensoso, con la testa appoggiata alla mano, che è stato letto come il giovane ricco, malato nell’anima (Mt 19).

Infine vi sono due grafiche di Giandomenico Tiepolo, che raffigurano due momenti della Fuga in Egitto .L’importanza di queste opere è legata al fatto che fanno parte di un ciclo, unico nel suo genere, di 24 incisioni del 1753, intitolate Idee pittoriche sopra la fuga in Egitto di Gesù, Maria e Giuseppe e si rifanno completamente ai Vangeli apocrifi.

Anche oggi, è indispensabile saper leggere la Bibbia con l’arte e l’arte con la Bibbia, poiché “le immagini, con la loro bellezza, – affermava Benedetto XVI sono annuncio evangelico ed esprimono lo splendore della verità, mostrando la suprema armonia tra buono e bello, tra via veritatis e via pulchritudinis ”.

Micaela Soranzo