di Daris Giancarlini
Ha annunciato che si candiderà alle elezioni europee della primavera prossima, Silvio Berlusconi: non si sa quanto questo possa aver risollevato consensi e morale della creatura politica dell’ex premier, quella Forza Italia che alcuni sondaggi danno addirittura sotto al 10 per cento.
L’idea di Berlusconi di tornare in pista si collega direttamente al comune sentire degli esponenti principali di Fi prima del voto politico del 4 marzo scorso, quando all’unisono affermavano che l’impossibilità dell’ex Cavaliere di candidarsi avrebbe sottratto diversi voti agli azzurri.
Quindi, Berlusconi si ricandida e tutto si risolve? Sarebbe semplicistico sostenerlo: perché nel frattempo sono successe un bel po’ di cose, nel centro destra.
È successo che la Lega di Matteo Salvini (non più quella di Bossi e Maroni…) è andata al governo del Paese insieme ai cinquestelle, coloro che Berlusconi stesso, nella sua pubblica apparizione, ha definito “i peggiori eredi dei comunisti e della sinistra giustizialista”.
Ora la Lega nei sondaggi supera il 30 per cento, ed è dunque lei a ricoprire il ruolo di ‘locomotiva’ di un’eventuale coalizione di centro destra. Coalizione che Salvini, dopo una recente cena a casa di Berlusconi, ha confinato al livello puramente regionale, di fatto tagliando qualsiasi aspirazione del leader azzurro di rientrare in ballo, in tempi brevi, per svolgere un ruolo di rilievo nazionale.
L’impressione è che Berlusconi fatichi anche soltanto ad immaginare un ruolo meno che preminente in un possibile, futuro ritorno del centro desta alla guida dell’Italia. Così come pare di capire che Salvini, forte dei suoi ‘numeri’ preponderanti, intenda conservare un rapporto con l’ex premier più per contare su una patina di liberalismo sopra la propria politica sovranista che per lasciare a Berlusconi uno spazio politico realmente incidente sulle strategie da mettere in atto.
D’altro canto, anche Berlusconi cerca di non ‘strappare’ più di tanto il legame con l’alleato leghista, quasi giustificando bonariamente Salvini per certe sue scelte di governo non proprio in linea con la tradizione di Forza Italia e del centrodestra berlusconiano.
Un centrodestra nel cui ambito si fatica a comprendere la partita giocata da Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che si dice pronta a sciogliere il partito per dare vita a una più ampia compagine di stampo eminentemente sovranista: se succedesse, Forza Italia che fa?