Per il mese di febbraio l’iniziativa delle Domeniche fuori porta avrà luogo nella parrocchia di Belfiore a Foligno, realtà inserita nell’Unità pastorale San Domenico. Il cammino verso l’unione pastorale negli ultimi anni ha visto nascere molti frutti ma ha incontrato anche alcune difficoltà.
Le difficoltà del cammino in Unità
“L’Up – spiega don Luigi Bonollo, parroco di Belfiore e parroco moderatore di San Domenico nasce un po’ da una spinta dovuta alla carenza di preti, per cercare di gestire una zona vasta senza che ci sia un parroco per ogni singola parrocchia”. “La difficoltà maggiore sta nel salvare l’identità della parrocchia e contemporaneamente far capire alle parrocchie che non sono più autosufficienti, che una decisione non può essere presa se va in contrasto con un’altra parrocchia dell’Unità”.
Questo significa anche stravolgere in qualche caso abitudini molto radicate. Bonollo a tal proposito fa un esempio: “C’erano parrocchie abituate ad avere di domenica la “messa delle casalinghe” (ore 8.30/9) e un’altra messa più tardi per le famiglie. Si è dovuti invece passare ad una sola messa per parrocchia e questo ha creato dei problemi”.
Un’altra difficoltà riscontrata sta nell’organizzazione dei parroci in solido. Don Luigi spiega che in passato era stato adottato un sistema di rotazione dei sacerdoti. “I parroci in solido rimanevano per qualche mese nella stessa parrocchia e poi si scambiavano, all’incirca tre volte all’anno”. Questo metodo si era rivelato buono sia per dare stabilità ai parrocchiani che per rendere il senso di unità, ma negli ultimi anni i parroci sono cambiati e non è stato possibile riproporlo.
“Nella nostra Up siamo sei sacerdoti, tutti religiosi tranne me. Alcuni sono arrivati da poco in Italia e non parlano bene la lingua, altri hanno problemi di salute. Di conseguenza, per coprire tutte e sei le parrocchie dobbiamo comunque ruotare e darci una mano”.
I frutti del cammino come Unità pastorale
Un esempio di Unità ben riuscito è invece il cammino dei giovani. “Le attività per ragazzi sono partite grazie ai religiosi Stimmatini e in particolare grazie a padre Andrea Martinelli che cura l’incontro che si tiene ogni domenica pomeriggio. Vi partecipano fino a 80 giovani ogni settimana, compresi gli animatori dell’oratorio estivo. “Ai giovani – spiega don Bonollo – viene proposto un percorso di formazione inserito nella proposta delle comunità stimmatine in Italia”.
Altra bella esperienza è quella dei ministri dell’eucaristia. “Fin dai primi mesi del mio servizio a Belfiore, mi sono dedicato alla preparazione dei ministri. Tre persone hanno cominciato a portare l’eucaristia tutte le domeniche agli ammalati, mentre prima veniva portata di venerdì, in osservanza della devozione del ‘primo venerdì del mese’. Una scelta fatta per valorizzare maggiormente la domenica come Pasqua settimanale alla quale partecipano anche le persone che non possono venire in chiesa”.
Per quanto riguarda invece i consigli pastorali parrocchiali, da qualche anno a questa parte si è scelto di farli confluire nell’unico consiglio pastorale dell’UP. “Prima c’erano sei consigli. Avevano il vantaggio di essere più vicini alla gente ma lo svantaggio di decidere cose che a volte andavano in conflitto con gli orari e gli impegni delle altre parrocchie” dice don Luigi.
“Abbiamo quindi preferito un unico consiglio, lasciando a sei comitati parrocchiali la gestione della quotidianità di ogni singola parrocchia”. “Le persone più sensibili al tema dell’Unità pastorale, quelle che hanno capito che nessuno può permettersi di andare per conto suo, si spostano da una parrocchia all’altra anche volentieri – sottolinea Bonollo – .
Siamo noi sacerdoti che dobbiamo stare attenti a non sovraccaricare queste persone di incarichi parrocchiali e di unità pastorale. Sono circa 200 le persone impegnate a livello pratico nella cura dell’Up, mentre sono circa 6.000 i parrocchiani totali, e gli impegni sono sempre tanti”.
Valentina Russo