Battaglia? No, proposta

Intervista a mons. Fisichella, a Perugia invitato dal Forumdelle Famiglie

La presentazione del libro del card. Carlo Caffarra, ‘Creati per amare’, venerdì a Perugia, è stata per il Forum delle Famiglie dell’Umbria occasione di preparazione al Family Day per il quale le adesioni, secondo le previsioni del Forum, saranno tra le 4.000 ‘ 6.000 persone. Sono prenotati treni (4 solo per Perugia) più numerosi autobus dalle diocesi e da singole parrocchie. Tutta l’organizzazione è, naturalmente, basata sul volontariato, con un ‘Family number’ a disposizione di coloro che vogliono partecipare: 333/3909200. ‘Grazie anche all’interessamento dei mass media il tema della famiglia sta tornando all’attenzione della società umbra’ ha detto il presidente del Forum delle famiglie dell’Umbria, Simone Pillon, a quanti affollavano la Sala delle Colonne messa a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Della difficoltà di essere e restare ‘famiglia’, ha sottolineato Pillon, sono segnale evidente l’alto numero di separazioni e divorzi registrati dall’Istat nell’ultimo anno: 1500 contro i 2500 matrimoni celebrati. ‘La politica – ha commentato – ancora non si occupa di questa realtà mentre di fatto l’attuale legislazione mette i coniugi l’un contro l’altro’. Invitati all’incontro il vescovo teologo mons. Rino Fisichella, Rettore della pontificia università Urbaniana, e l’on. Luisa Santolini, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera. ‘La cosa che mi colpisce – ha detto l’on. Santolini parlando del libro – è il contrasto tra quello che scrive mons. Caffarra di una famiglia che è davvero risorsa, e la recente deriva culturale che, al contrario, ne opera la criminalizzazione’. Recuperare una visione positiva della famiglia è ciò che occorre fare oggi e, ha concluso, ‘il Family day va in questa direzione’. Molto atteso e seguito l’intervento di mons. Fisichella, al quale abbiamo rivolto alcune domande. Mons. Fisichella, perché la Chiesa si interessa tanto della famiglia? ‘Siamo in un momento di profondo cambiamento culturale che tocca anche la famiglia e quindi per essere fedeli alla missione di evangelizzazione della Chiesa dobbiamo essere capaci di verificare quel duplice movimento che è presente oggi nella società: da una parte il cambiamento del concetto di famiglia, che si vuole imporre anche attraverso delle legislazioni già in atto in molti Paesi, e dall’altra parte dobbiamo essere anche capaci di salvaguardare quello che è il frutto di un grande progresso che è stato raggiunto nel corso di duemila anni’. Progresso in cosa? ‘La concezione della famiglia è una realtà che affonda le sue radici all’interno della natura stessa richiedendo la stabilità del rapporto tra l’uomo e la donna, ma è anche una di quelle condizioni che ha significato il progresso nella salvaguardia della dignità della donna e dei figli, nel rispetto e nella dignità che le persone richiedono quando vogliono avere una relazione di amore. Per questo il tema della famiglia è uno di quelli che richiede più che mai una attenzione peculiare da parte della Chiesa, della cultura, e delle istituzioni’. Cosa pensa delle accuse mosse alla Chiesa di fare una battaglia clericale o religiosa? ‘La Chiesa non fa delle battaglie, è fedele a quella che è la sua missione. Le battaglie non appartengono al nostro linguaggio. Noi siamo soliti da duemila anni proporre la nostra fede, i valori che da essa derivano, la cultura che si ispira al cristianesimo. Non abbiamo mai imposto nulla a nessuno, non lo faremo neanche in questo momento perché non è nella nostra cultura’. La Chiesa dunque si rivolge solo ai credenti? ‘La nostra è un’azione di proposta che è fatta perché come pastori abbiamo l’obbligo di illuminare e formare e le coscienze dei credenti. Obbligo che ci deriva dal dover esprimere la verità della nostra fede e quindi darle anche spessore culturale. Ma questo è anche un invito che viene fatto a quanti non condividono la nostra fede ma condividono, e sono molti, il nostro modo di concepire e proporre la famiglia’.

AUTORE: Maria Rita Valli