La Scuola diocesana della Parola, alla presenza di un vasto uditorio di giovani ed adulti, è stata l’occasione per tornare a riflettere sul valore delle vita. Carlo Casini, fondatore del Movimento per la vita, membro del Comitato nazionale di Bioetica ed esperto presso il Parlamento europeo, ha esordito esprimendo la sua gioia per la notizia che, nella diocesi di Orvieto-Todi, nei giorni in cui si festeggiava la Giornata della vita, è stato attivato un progetto Gemma a favore di una ragazza straniera che verrà aiutata a portare a termine la sua gravidanza. Un piccolo contributo, a fronte di tanti delitti che vengono perpetrati nei confronti della vita ogni giorno, ma che va letto come un segno di speranza, perché ogni piccolo gesto, ricordava Casini, è in grado di cambiare il corso di una vita umana. Il relatore ha poi voluto ricordare ai presenti quali sono, oggi, gli attentati che subisce la vita umana: a livello ideale, il riferimento è alla “cultura materialistica” per cui la vita non viene riconosciuta come valore in sé e all’imperversare della “cultura della morte” che toglie senso alla procreazione, alla dignità della vita. Casini ha poi tratteggiato i principali problemi legati alla valutazione politico-legislativa del valore della vita: non potevano mancare riferimenti critici alla legge sull’aborto e a quella, oggi particolarmente attuale, sulla procreazione assistita, soprattutto in riferimento alle selezioni pre-impianto, al congelamento degli embrioni, agli embrioni soprannumerari e alla fecondazione eterologa. Ricordando poi che, dagli ultimi dati noti del Ministero della Salute, riferiti al 2001, gli aborti legali sono stati circa 4 milioni e mezzo in Italia e che attualmente sono 24 mila gli embrioni congelati, Casini ha riaffermato il significato profondo del suo impegno e del Movimento per la Vita, che può essere così sintetizzato: “senza figli non c’è futuro”.
Basta davvero poco per salvare una vita
AUTORE:
Francesca Carnevalini