Leopoldo Di Girolamo è di nuovo il sindaco di Terni, prevalendo al ballottaggio sull’avversario Paolo Crescimbeni. Questi i risultati: Di Girolamo (centro-sinistra) voti 20.198 pari al 59,5% dei voti validi; Crescimbeni (centro-destra) voti 13.742 pari al 40,4%. Le schede bianche sono state 271, le nulle 914. Auguri di buon lavoro al Sindaco perché prosegua e migliori nei prossimi cinque anni il lavoro svolto nel quinquennio precedente.
Entrano in Consiglio comunale: Stefano Bucari, il candidato più votato di questa tornata elettorale con 803 preferenze, Sandro Piermatti, Renato Bartolini, Sandro Piccinini, Vladimiro Orsini, Jonathan Monti e Michele Pennoni, Andrea Cavicchioli, Francesco Filipponi, Valeria Masiello, Andrea Zingarelli, Fabio Narciso, Pasqualino Borgo, Saverio Lamanna, Faliero Chiappini, Cristiano Crisostomi, Giuseppe Mascio, Luigi Bencivenga, Francesca Malafoglia. All’opposizione: Paolo Crescimbeni, Francesco Ferranti, Stefano Fatale, Federico Brizi, Marco Cecconi, Enrico Melasecche, Stefano De Santis, Angelica Trenta, Thomas De Luca. Valentina Pococacio, Federico Pascuilli, Patrizia Braghiroli, Franco Todini.
Il primo commento, al di là dei risultati, è amarissimo ma per oggettività va fatto e riguarda l’altissima percentuale dei non votanti: hanno votato il 39,13% degli aventi diritto, ciò significa che ben il 60% degli aventi diritto non si è recata alle urne, rinunciando così a un importante diritto-dovere qual è il voto. Certamente questo è un primo dato importantissimo e significativo, su cui il Sindaco e tutto il Consiglio comunale neo-eletto dovranno riflettere, analizzando il motivo dell’astensione. La cittadinanza deve essere riconquistata alla politica e a prestare attenzione e partecipazione alla res publica, cioè a tutto quel che riguarda il bene comune di una cittadinanza.
Auguri, Leo (così è chiamato familiarmente da molti cittadini)! Lo abbiamo visto al lavoro da sindaco nel quinquennio passato, durissimo sotto ogni punto di vista nel periodo più acuto della crisi socio-economica che ha colpito l’Italia. L’Amministrazione comunale da lui guidata ha tenuto, mantenendo un livello accettabile della qualità della vita, sia per i conti pubblici che per il tessuto economico e sociale, sia anche per la difesa del sistema industriale nonché per il miglioramento urbanistico della città.
Nell’appello finale il Sindaco ha dichiarato di non accontentarsi di quanto già fatto, ma di voler impegnarsi per “più lavoro, meno tasse, più imprese e una nuova classe dirigente”. E più avanti: “Il nostro Paese e Terni hanno bisogno di scrivere una nuova pagina con una guida credibile e affidabile per guardare al futuro con forza, ambizione, coraggio e speranza”. Gli elettori hanno dimostrato di aver fiducia e si attendono di non essere delusi: buon lavoro!