Novità in tre parrocchie e altrettanti Comuni della diocesi eugubina, e precisamente: Cristo Risorto di Umbertide, San Paterniano di Scheggia, Santa Maria Ausiliatrice di Padule, una delle più importanti e popolose frazioni eugubine.
Nel dettaglio, mons. Luigi Lupini, dopo oltre trent’anni, lascerà la guida di Cristo Risorto per assumere quella di San Paterniano di Scheggia. Sarà sostituito nell’incarico da don Luca Lepri, quarantenne, laureatosi nel luglio dello scorso anno in Teologia dogmatica, da molto tempo ormai parroco di Santa Maria Ausiliatrice. Gli subentrerà l’attuale parroco di San Paterniano e amministratore parrocchiale di Pascelupo e Isola Fossara don Gaetano Bonomi Boseggia.
“In questo mese – ha annunciato il vescovo mons. Mario Ceccobelli nella lettera che introduce l’ultimo numero di Camminiamo – tre parroci faranno il loro ingresso in tre nuove parrocchie. Sabato 20 alle ore 18 don Gaetano a Padule, sabato 27 alle ore 18.30 don Luca a Cristo Risorto di Umbertide, domenica 28 alle 11.30 don Luigi a Scheggia. Invito tutta la Chiesa diocesana a sostenere con la preghiera i presbiteri che con generosità hanno accettato di ricominciare il loro servizio in una nuova comunità parrocchiale. Chiedo alle comunità interessate ai trasferimenti dei parroci di accoglierli con generosità e spirito di collaborazione”.
Un’operazione che parte da lontano, preparata e attuata con attenzione e sensibilità. “Gli avvicendamenti – aveva spiegato mons. Ceccobelli quando la notizia era divenuta di pubblico dominio – devono provvedere alle necessità e ai bisogni di tutte le realtà presenti nella propria diocesi, partendo dai presbiteri a disposizione e tentando di valorizzare al meglio i carismi e le qualità di ciascuno, adattandole alle esigenze delle rispettive comunità”.
“È stata una decisione sofferta – aveva ammesso con sincerità –, arrivata dopo settimane di meditazione e preghiera, avendo valutato attentamente ogni risvolto del ricambio da realizzare. Anche per esperienza diretta – aveva aggiunto -, essendo stato pure io parroco, sono consapevole che ogni cambiamento, pur avendo risvolti positivi per la crescita delle realtà coinvolte, provoca comunque momenti di sofferenza sia per il sacerdote che per quanti hanno vissuto con lui un cammino di condivisione della fede ed instaurato rapporti di stima e di amicizia”.