Quali riflessi avrà la riforma sul sistema scolastico umbro? È ancora presto per dirlo.
All’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria si sta lavorando in attesa dell’avvio dell’anno scolastico che in Umbria sarà il 14 settembre e che anche questa volta, come ormai sembra essere diventata una prassi consolidata, avverrà in modo molto movimentato. Si sa, le fasi di passaggio sono sempre quelle più difficili.
“Al momento – spiega il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria Domenico Petruzzo – non sono state ancora avviate delle azioni stabili (ad esempio con gli istituti, enti, Regione) ma abbiamo solo programmato degli incontri”.
“Certamente – prosegue – come qualsiasi altra regione anche l’Umbria potrà trovare giovamento in particolare per l’autonomia riconosciuta ai territori (sia per le scuole che per la rete di scuole)”.
Avere migliori e maggiori strumenti di gestione autonoma “non può che facilitare il successo – sottolinea – pensiamo all’apertura pomeridiana degli istituti, molto richiesta, all’alternanza scuola-lavoro, che in Umbria è un’eccellenza”.
Tra i punti di forza del Piano – spiega Petruzzo – in prospettiva c’è la stabilità del quadro di risorse che saranno messe a disposizione degli istituti per almeno un triennio, “un punto su cui le scuole stanno cominciando a discutere”.
C’è poi l’offerta formativa “che sarà più ricca e flessibile – sottolinea – con una maggiore attenzione per le lingue e le competenze digitali, ma soprattutto ci sarà una assegnazione di risorse stabili per la formazione e la valorizzazione dei docenti ed investimenti ad hoc per laboratori e digitale, grazie anche ai fondi europei disponibili per il settennio 2015/22”.
Ma la partita che in questi giorni attira di più l’attenzione del mondo della scuola è ovviamente (oltre al piano assunzionale) il “potenziamento” dell’offerta formativa attraverso un organico aggiuntivo: “ogni istituto – spiega infatti Petruzzo – avrà in media 7 docenti in più per realizzare i propri progetti e per l’arricchimento dell’offerta formativa”.
C’è inoltre grande attesa e interesse intorno alla questione della valorizzazione del merito del personale docente. “La distribuzione del personale alle diverse scuole – spiega – terrà conto dei territori con maggiori criticità educative, nonché delle risultanze del processo di valutazione (fatta da appositi nuclei). “Interessante – sottolinea ancora – anche l’impulso dato alla ‘Scuola trasparente’ di cui si sentiva il bisogno”.
Per quanto riguarda il piano di assunzioni “ci sarà una prima fase di nomine su posti vuoti (che riguardano il 70% del totale) pari a 554 unità (su 716 vacanti). Seguiranno poi altre due fasi, “una di nomina da concorso recente e una ‘nazionale’ che copriranno il totale del contingente dei posti disponibili”.
Nel corso dell’anno “crediamo a novembre – spiega – ci sarà un contingente aggiuntivo (per l’Umbria 962 posti più 64 di sostegno) che andrà a formare il potenziamento. In quella fase si dovrà lavorare per armonizzare le richieste di conpetenze e specialistiche delle scuole (più musica? più informatica?) con la disponibilità di professionalità presenti nelle graduatorie, ma il processo è ancora lungo.
Alla fine si assorbirà una parte cospicua di aspiranti (circa 1600 posti) ma i passaggi definitivi per classi di concorso, per aree e soprattutto per ambito prima provinciale e poi nazionale, rendono difficile ogni previsione. Staremo a vedere”.