Nella giornata dedicata al Cristo Re, le quattro confraternite di Bastia hanno presentato alla comunità i nuovi componenti e i novizi, che affronteranno per tutto l’anno il cammino di preparazione per l’idoneità al gruppo. Il Vangelo della domenica ha perfettamente introdotto la particolarità della celebrazione: richiamandosi al giudizio finale ha posato l’accento sulla misericordia di Dio, ma nello stesso tempo ha chiesto a ciascuna singolarità di rendere conto di se stessa e delle proprie responsabilità. “Il metro di giudizio” come ha spiegato il parroco, don Francesco Fongo, durante l’omelia “è proprio l’attenzione, la dedizione, l’aiuto amorevole verso gli altri, segno evidente della presenza, pur frammentaria, minima, del Cristo; opere buone che ti rendono aperto al mistero del regno di Dio, nella semplicità caritatevole del nostro quotidiano”. Calando queste parole nella realtà bastiola, esse sono aderite puntualmente a quella cristianità che contraddistingue le confraternite, cioè quella religiosità, che attingendo dal passato, si rinnova nel tempo e vive nella carità del servizio, ricordando la regalità del sacrificio. “Proprio agli inizi degli anni Ottanta, a questo proposito”, ha ricordato don Francesco “le confraternite si presentavano più che altro come un nucleo di ‘nonni’, capace però di scoprire lo spirito per difendere con forza questa tradizione e i valori di cui essa è depositaria, trovando uno stile nuovo aperto ai giovani, al cambiamento, al miglioramento”. E tutt’oggi l’istituzione, che ha bisogno di sprigionare nuova presenza significativa, punta l’attenzione sui giovani, impegnandosi a coinvolgerli nella vita della chiesa e tenendo aperta ai novizi la possibilità del servizio di ascolto e di compimento della parola di Dio, di collaborazione nelle celebrazioni liturgiche, di condivisione con i fratelli più deboli. I postulanti sono stati accolti ufficialmente nello specifico carisma della confraternita designata attraverso il rito dell’investitura, indossando le vesti bianche con il significato ben preciso di vivere con impegno, semplicità, unità, proprio come tale abito sottintende. Per la confraternita di San Rocco è stato chiamato Francesco Caltana; per Sant’Antonio, Domenico Calderini e Remo Rossi; per il Ss. Sacramento, Avelio Visconti; per la Buona Morte sono stati invitati Antonio Coccia, Rocco D’Ambrosi, Luigi Mancini. A tutti, i rettori hanno consegnato una candela come emblema della fede donata nel giorno del Battesimo. Anche il momento dell’offertorio è stato animato con particolari doni: San Rocco ha portato all’altare un cesto di garze e di cerotti come simbolo dell’aiuto posto nei confronti dei poveri e dei malati; Sant’Antonio ha offerto un cesto ricco di prodotti della terra e strumenti di lavoro intrecciati di rami di olivo, simbolo dell’armonia del creato; alla Buona Morte è spettato il gesto della consegna dei rosari istituiti dei misteri della luce e destinati ai futuri sposi; compito della confraternita del Ss. Sacramento sono stati i fiori e l’incenso, immagini della preghiera e della contemplazione di Cristo nell’eucarestia. Verso la fine della celebrazione Marcello Piccardi è stato insignito del titolo di membro onorario della confraternita di San Rocco, un gesto di riconoscimento per chi ha seguito la chiesa con impegno, pur nell’anzianità.
Attenzione, dedizione e aiuto amorevole verso gli altri
Presentati alla comunità i nuovi componenti e i novizi delle confraternite
AUTORE:
Simona Marchetti