E’ forte l’ appello alla pace verso il popolo della Sicilia, la regione che offre quest’anno l’olio per la lampada votiva dei Comuni d’Italia sulla tomba del Santo (l’anno prossimo sarà l’Abruzzo). Il padre custode del Sacro Convento, Vincenzo Coli, ricorda ‘il forte anelito alla pace’ riscontrato nei vari messaggi istituzionali ricevuti. Nel suo messaggio il francescano parla di ‘grande gioia e doverosa testimonianza rifarmi alla bellezza della Regione e alla intelligente creatività della sua gente, il tutto frutto di esperienza diretta acquisita nelle molteplici visite degli anni scorsi. Alla luce dei valori cristiani, vissuti nello spirito del Poverello, abbiate sempre come punto di riferimento le universali esigenze dell’animo umano: la verità, la giustizia, l’ amore, la libertà’. Padre Coli pone l’accento su un altro aspetto di grande interesse che vede in evidenza il ruolo dell’isola, al centro del Mediterraneo e quindi punto di incontro per culture, tradizioni e religioni differenti. Come dimostra la sua storia, ricca di presenze e civiltà straniere. In questa ottica si è inserito lo spettacolo ‘Palermo e Assisi: due città per la pace’, presso la Basilica Inferiore di San Francesco, con tre testimoni della religioni monoteiste: Noà, Antonella Ruggiero, Rim Banna. ‘L’esperienza storica, il ricchissimo patrimonio culturale e la chiara ed autentica identità cristiana, favoriranno il dialogo interculturale e interreligioso su tutte le sponde del Mediterraneo – osserva il padre custode -. Si tratta, a mio avviso, di una vocazione e missione specifica della vostra amata terra’. Invocato infine la ‘grazia del Cristo, principe della pace’ per sostenere e accompagnare i fedeli siciliani ‘lungo i sentieri della vita con il dialogo aperto, la trasparenza della vita e l’amore responsabile verso ogni creatura, come Francesco’. Il ministro generale dei frati minori conventuali, padre Joachim Giermek, pone in evidenza la figura di Francesco ‘uomo del dialogo’ e ‘uomo amante della verità’. ‘La vita umana, sotto ogni latitudine, è incontro ininterrotto ‘ ha affermato il ministro generale ‘ e Francesco indica il cammino dell’espropriazione di sé e del recupero dell’interiorità perché l’incontro diventi dialogo rispettoso e ciascuno si senta accolto nella sua realtà più profonda’. Padre Giermek rileva il passaggio dal ‘dialogo interpersonale, a quello tra le parti sociali, a quello interculturale e interreligioso: è una linea dinamica di vita, che nei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, può configurarsi come ‘esperienza pilota’, apportatrice di copiosi frutti, tra cui la pace’. Ma Francesco è anche uomo della verità. Il ministro generale ha ricordato che il santo ‘costituisce, anche per questo momento storico e per queste problematiche, un chiaro e forte richiamo alla verità dell’essere perché la libertà non è soltanto una possibilità dell’uomo, è anche un suo modo di essere e di porsi. Non è soltanto un diritto naturale ma anche una meta esistenziale della persona’.
Assisi capitale spirituale d’Italia nella festa del Patrono
Padre Giermek: Francesco è uomo di dialogo e di verità
AUTORE:
Romano Carloni