di Tonio Dell’Olio
Il grande assente della campagna elettorale per eleggere il Parlamento europeo non è stato questo o quel partito, questo o quel tema, quanto il programma. Ovviamente ci si riferisce a un programma che fosse degno di questo nome, e che dicesse con chiarezza e senza fraintendimenti quali finalità si proponevano i candidati una volta eventualmente eletti. Invece il dibattito è stato tutto infarcito di questioni locali, delle consuete tempeste nel bicchiere dell’acqua nostrana. Europa è un’altra cosa. Una visione del mondo, una gestione ampia e armonizzata della vita dei suoi abitanti,
una capacità di essere presenti nel mondo con la straordinaria forza che proviene dai valori della tradizione dei Paesi che la compongono. Quale impegno e quale contributo dal Parlamento europeo per il raggiungimento degli obiettivi del millennio fissati dalle Nazioni Unite? Quale contributo alla pace nel mondo?
Queste domande, anche all’indomani dell’esito elettorale, restano senza risposte. E non solo perché i candidati non le hanno fornite, ma anche perché gli elettori non le hanno sapute porre.