Architetture che vengono alla luce

Assisi. Viene riaperto il cantiere al Museo diocesano. Quali novità in arrivo?

L’uomo, da un lato, nel corso dei secoli ha cercato di progredire in tutti i settori della vita, ma dall’altro si è reso conto che la propria crescita è possibile solo se esiste una base che lo ancori al suo passato ed alla storia. I Musei sono luoghi privilegiati, dove si conservano reperti storici, artistici e culturali, necessari all’uomo per il suo progresso. Un connubio davvero straordinario è presente nel Museo diocesano e cripta di San Rufino in Assisi. Abbiamo sentito mons. Oscar Battaglia, priore del Capitolo della cattedrale di San Rufino, ente che è proprietario del museo. Dopo due anni che lei è Priore, quale esperienza ha fatto e quale valore attribuisce al Museo? ‘Conoscevo già questa realtà, per me non è stata una sorpresa; ho potuto approfondire certe esperienze legate alla sua bellezza ed organizzazione. Ho contemplato alcuni scorci legati agli aspetti medioevali del Museo. Una scoperta bella e meravigliosa. Quell’armonia di forme, di valori archeologici antichi che ci sono all’interno, dà gioia e serenità interiore’. Da quando ricopre il suo ruolo, poteva supporre che il Museo avesse questo riscontro sia di pubblico, sia di immagine nell’ambito regionale? ‘Ero a conoscenza che il Museo fosse conosciuto e visitato, ma che avesse una tale risonanza nell’ambito regionale, è stata una specie di sorpresa. Ho scoperto piacevolmente che il personale che vi lavora ha una competenza spiccata ed è in grado di valorizzare una realtà come questa’. In questi giorni si è riavviato il cantiere all’interno del Museo, quali nuovi ambienti aprirete al pubblico? ‘Apriremo il lapidario ed un passaggio che immetteva nel chiostro, collegando l’antica basilica ugoniana alla cripta della cattedrale. L’ambiente sotterraneo, non si presenta solo come spazio archeologico, ma anche architetto- nico, ricco di archi e volte, che risalgono al X e XI secolo. L’obiettivo è quello di lasciare le antiche strutture e di effettuare un’opera di ripulitura e di risistemazione. Inoltre, vogliamo sistemare le due sale, costruite nel cortile del palazzo dei Canonici con apertura su via Dono Doni, dove saranno esposte le opere del Museo oggi non visibili. Questo è un ampliamento necessario, poiché valorizzerà l’ubicazione e la struttura stessa per avere un più ampio respiro culturale’.

AUTORE: Ombretta Sonno