I candidati sembrano già pronti per darsi battaglia per la preferenza, di genere o meno, ma forse si sta sottovalutando, come sempre, il livello di sopportazione del cittadino. È partita la campagna elettorale per la nuova guida della Regione. La sfida, al momento, pare ristretta alla presidente uscente Catiuscia Marini, a capo della coalizione di centrosinistra, e a Claudio Ricci, attuale sindaco di Assisi, appoggiato dal centrodestra in maniera più o meno coesa. Terzo incomodo Andrea Liberati, candidato alla presidenza per il Movimento 5 stelle. Non sono ancora ufficiali le altre candidature avanzate nell’arcipelago della sinistra. Dopo le liti e le divisioni, con polemiche rilevanti per l’esclusione di candidati di interi territori (Spoleto, Valnerina), il Pd ha presentato i suoi 20 candidati. La lista è stata definita dal segretario regionale Giacomo Leonelli (pure lui candidato) “coesa, plurale, in grado di aprirsi alla società civile e tutta in appoggio al miglior candidato possibile”, ovvero la Marini. Leonelli ha parlato di una lista con “significativi elementi di innovazione, dove accanto a persone con esperienze significative ce ne sono molte, la metà, che non hanno mai avuto nessun ruolo apicale”. Tra i 20 candidati del Pd ci poteva essere anche Chiara Pucciarini, presidente dei giovani di Confcommercio, ma dopo aver incassato il suo assenso, è stata immolata sull’altare della lotta interna tra renziani e sinistra. Mario Bravi, segretario regionale della Cgil, candidato per il Pd, è decaduto dalla guida del sindacato umbro. Manca poco, forse solo qualche giorno, e finalmente si sapranno i componenti della lista Marini, cioè la “lista della presidente”, il progetto civico attraverso il quale si vuole parlare a mondi lontani o poco rappresentati. La lista si chiamerà “Iniziativa per l’Umbria popolare, civica e riformatrice”. Intanto il candidato del M5s, Liberati, chiede che i candidati di ogni appartenenza esibiscano i propri certificati penali: chi ha procedimenti pendenti dovrebbe fare un passo indietro. “Pretendiamo – ha dichiarato Liberati, già presidente di Italia nostra – candidati puliti, convinti che la cosa pubblica meriti personale politico senza ombre”. Non potevano mancare i sondaggi sulle tendenze di voto, che divergono pesantemente. C’è pure una polemica sulla modulistica per la presentazione delle candidature delle liste. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Andrea Lignani Marchesani, ha parlato di “una vera e propria figuraccia, quella della Giunta regionale”. Mettere “in rete” la modulistica per la presentazione delle candidature e delle liste con errori sostanziali “è un autogol clamoroso che, escludendo ovviamente la malafede, dimostra pressapochismo e improvvisazione. Le conseguenze potrebbero essere anche gravi. Non ultimo, ricorsi che potrebbero determinare lo slittamento delle elezioni”.
Apripista e gregari
ELEZIONI. Che cosa si sta muovendo negli schieramenti
AUTORE:
Emilio Querini