Sembra che il sacramento del battesimo, come per le altre celebrazioni, necessiti di un tempo dedicato alla Parola di Dio, prima dei riti centrali.
Ma è proprio necessario?
Le testimonianze bibliche che abbiamo tra le mani ci riportano che nella prassi dell’iniziazione cristiana il gesto sacramentale del lavacro è preceduto dall’annuncio. Gesù stesso nel consegnare la missione agli apostoli, tra la sua resurrezione e l’ascensione al cielo, parla di proclamazione del Vangelo e di battesimo (cfr. Mc 16,15-16).
Nel giorno di Pentecoste, dopo la discesa dello Spirito santo, Pietro predica alla folla che stava assistendo a quell’evento. Solo dopo l’annuncio dell’Apostolo si parla di battesimo. Notiamo quindi come annuncio e battesimo siano strettamente legati. Tale annuncio chiaramente precede la stessa celebrazione attraverso diverse modalità, ma in essa trova il suo luogo originario.
Infatti la liturgia della Parola, sempre presente in ogni sacramento e sacramentale, è un’azione rituale di cui non si può fare a meno. Se ne potrebbe fare a meno se la considerassimo solo come ascolto di una storia, alla stregua di tante altre belle storie (talvolta sembra proprio così!), ma se è vissuta per quello che è, e cioè celebrazione di un evento, di essa non si può fare a meno.
Origene, in un’omelia sull’Esodo, nel II-III secolo già lamentava la noncuranza da parte dei cristiani di fronte alla Parola, molto attenti al Corpo di Cristo, come è giusto, ma poco attenti alla Parola di Dio. La preoccupazione era ed è dettata dal fatto che la liturgia della Parola è celebrazione del dialogo che Dio ha con il suo popolo.
In questo spazio il Padre infatti continua a parlare ai suoi figli lungo la storia, viene incontro a noi ed entra in conversazione con noi. Questo momento liturgico comprende sommariamente la proclamazione di uno o più brani della Sacra Scrittura seguiti dall’omelia e dalla preghiera dei fedeli quale risposta alla Parola ascoltata.
Celebrare questo dialogo tra il Padre e i suoi figli permette di ascoltare una Parola che risveglia la fede, di indicare la direzione della vita cristiana e di prepara ed aprire il cuore dei fedeli al mistero che si sta celebrando.
A questo fine sono di grande utilità le pericopi bibliche indicate dal Rituale e utilizzabili secondo le norme liturgiche, che si concentrano chiaramente sul battesimo. Non meno importante è l’omelia quale momento di risonanza della Parola proclamata, che può anche introdurre e approfondire la conoscenza del mistero del battesimo (evitando però di trasformarla in un insegnamento catechetico) e indicare il cammino da percorrere per far fruttificare la fede donata nel sacramento (senza scadere in un sermone moralistico).
Infatti, l’annuncio che precede il battesimo è anzitutto annuncio gioioso dell’opera mirabile che Dio ha compiuto.
Don Francesco Verzini