Anche nostro ‘figlio migliore’

GUALDO TADINO. Ricorre il 100'anniversario di nascita di don David Berrettini, di origini gualdesi, che venne fucilato dai nazifascisti presso Fabriano nel 1944

‘San Donato ai suoi figli migliori’ è scritto a caratteri capitali sul pinnacolo che sovrasta la base del monumento ai caduti eretto negli anni Sessanta nella piccola frazione fabrianese di San Donato. Il cippo è commentato visivamente nella parte alta, dalla figura del Cristo che si offrì al martirio e alla morte. Sullo sfondo il campanile e la chiesa che, minati dai nazisti, produssero tanti morti. E fra i ‘figli migliori’ è annoverato don David Berrettini, che nacque e visse fino alla sua ordinazione sacerdotale a Gualdo Tadino. A don Davide è dedicata un’intera facciata del monumento, quella che dà verso la strada principale. Il gesto del giovane sacerdote gualdese, fucilato per salvare molte vite umane, ha lasciato un grato ricordo; s’intuisce che, al di là dei formalismi, dopo 64 anni dal suo crudele eccidio, la figura del giovane parroco della frazione fabrianese di Marischio è stata adottata dalla comunità nella quale si svolsero i tragici fatti di quel 19 giugno 1944. Per ricordare il 100’anniversario della sua nascita, il prossimo 8 dicembre, l’Accademia dei Romiti di Gualdo, l’Azione cattolica italiana, con la collaborazione di Lions e Rotary club, presenteranno alle ore 16 presso la sala multimediale dell’hotel Verde Soggiorno di Gualdo una nuova pubblicazione sulla sua vicenda, curata da Valerio Anderlini, dal titolo Un eroe da conoscere: don Davide Berrettini, medaglia d’oro al merito civile; prima però il prof. Mario Tosti, docente di Storia moderna presso l’Università di Perugia e presidente dell’Isuc, proporrà una riflessione su ‘Chiesa e cattolici dopo l’8 settembre 1943’; a mons. Domenico Sorrentino è affidata la conclusione. Molti gualdesi conoscono la vicenda umana di don Berrettini, ma i più ignorano totalmente chi sia questo personaggio. Non ci sono, del resto, monumenti per lui nella sua città, ad eccezione di una menzione nella lapide affissa in uno dei luoghi più tragici per la storia della Resistenza gualdese, piazza Martiri della libertà. Un’attestazione che rende don Berrettini una delle tante vittime, ma che non caratterizza la peculiarità del suo atto eroico, che poi gli è valsa l’attribuzione della medaglia d’oro al merito civile. Se il gesto d’amore più grande è sacrificare la propria vita per salvarne un’altra o molte altre, così non c’è nessun atto di gratitudine più sincero della perpetuazione di quel gesto nella memoria di ognuno.

AUTORE: Marta Ginettelli