Sono giunte da tutta Italia: Roma, Pisa, Napoli, Lecce (per citare solo alcune città), le 180 coppie di fidanzati che, nel giorno della festa della promessa nella Basilica di S.Valentino, hanno ricevuto la benedizione del Santo dell’amore. Si sono giurati eterno amore davanti all’urna, con il desiderio di celebrare e vivere il sacramento del matrimonio nel nome del Signore. La cerimonia religiosa, significativa ed emozionante, ormai divenuta uno degli appuntamenti più importanti delle manifestazioni valentiniane, suggella i sentimenti di tante coppie d’innamorati prossime al matrimonio. San Valentino insegna un tipo d’amore universale, che va al di là dell’istinto temporaneo, del carattere e delle affinità, che durano quel che durano, e poi si rompono. Un amore che è sale della vita che sa ridare sapore, colore, bellezza all’esistenza. San Valentino, che ricordiamo dopo 1700 anni, è stato un uomo che ha dato sapore alla vita e luce a tanti – ha sottolineato il Vescovo nell’omelia – Uomo buono e forte, Valentino riusciva a sconfiggere tante difficoltà, perché amava tutti, i malati, i bisognosi e i giovani in particolare. E proprio a due innamorati ternani, lui pagano e lei cristiana, è legata la leggenda del vescovo Valentino che favorì e benedì quel sentimento, che poi unì i due giovani per sempre. L’amore che Valentino insegna, forte e incrollabile, che tutti dovrebbero sentire e vivere, è l’amore vero, difficile da trovare. L’amore è il sentimento che condisce tutto – ha detto mons. Paglia – le circostanze belle o tristi, e che non scompare o si scioglie alle prime difficoltà. E’ necessario però amare pensando prima all’altro e poi a se stessi, in un mondo in cui tutti siamo alunni dell’egoismo. Il messaggio di Valentino è robusto, lontano dalle sdolcinature, che, molto spesso, fanno restare soli e tristi. E’ l’amore che rende saporosa la vita, che sa perdonare e fa superare ostacoli che sembrano insormontabili. E’luce che illumina, che da il senso a ciò che per il mondo è sconfitta e tristezza, perché l’amore sa stare vicino a chi è più debole, a chi ha bisogno di conforto. Vogliatevi bene, aiutandovi, perdonandovi, perché per litigare basta poco – ha detto il Vescovo ai fidanzati – Poi un accenno anche alla messa della domenica, strumento di amore vero e di unione. Infine la consegna alle coppie, in anteprima, del libro “Perché la domenica a messa?” sintesi della lettera pastorale, che sarà poi data a tutta la città nei prossimi mesi. Un invito ad avere sempre presente anche nella famiglia che i fidanzati formeranno, il grande insegnamento dell’amore e del perdono, che può ricreare un mondo migliore, come quel bel giardino, luminoso e colorato, dal quale Valentino sapeva cogliere le rose e donarle come piccoli gesti d’amore.
Amore: sale della vita che ridona sapore all’esistenza
Oltre 300 fidanzati rinnovano la promessa davanti all'urna di San Valentino
AUTORE:
Elisabetta Lomoro