Voglia di votare. È stata alta l’affluenza dei cittadini umbri (il 70 per cento) negli 11 Comuni chiamati al voto per questo test amministrativo, anche rispetto al resto d’Italia. La tanto annunciata disaffezione per l’urna non si è registrata.
Più che le interpretazioni dei vari partiti e movimenti che cercano di trovare sempre un lato positivo e dimenticano, facilmente, i passi falsi, vanno rimarcati alcuni fatti. Innanzitutto il Pd è in sofferenza. A Città di Castello il Partito democratico ha tenuto nella coalizione dove il sindaco, socialista, Luciano Bacchetta , si è riconfermato in una maggioranza organica al centro sinistra. Ad Assisi è stato raggiunto il ballottaggio tra Giorgio Bartolini e Stefania Proietti , espressione della società civile ed appoggiata dal Pd. A Bevagna tre candidati vicini al Pd ma nessuno che lo rappresentasse ufficialmente. Per il resto ci sono sconfitte: Nocera Umbra , Bettona per giungere al risultato più cocente, ad Amelia , dove il giovane Riccardo Maraga è stato battuto dal centrodestra che riesce in maniera progressiva a rosicchiare territori al centrosinistra. Però ad Assisi questa coalizione (ultradivisa con quattro liste più o meno riconducibili a queste forze) ha portato al ballottaggio, che non si era più registrato dal 1997. E queste divisioni, più personali che politiche, potrebbero incidere molto anche al ballottaggio del 19 giugno.
Nel pianeta Assisi, ma non solo, va segnalata l’evaporazione del progetto di liste civiche, sostenuto da Claudio Ricci, sindaco per due legislature della città di san Francesco, candidato alla presidenza della Regione solo lo scorso anno e divenuto consigliere regionale. La ‘sua’ lista non ha toccato nemmeno il 4 per cento. È una dimostrazione che un solo anno di politica, in questo periodo, può significare il trionfo o il crollo di un movimento.
Altro dato da mettere in rilievo è che il Movimento 5 stelle non ha sfondato. Ha raccolto consensi, qua e là (soprattutto ad Assisi), ma non ha rappresentato un fattore trainante.
Il voto ha acuito le divisioni interne al Pd. La stessa presidente Catiuscia Marini che ritiene “positivi i risultati elettorali degli undici Comuni che sono andati al voto, che ci mostrano come il Partito democratico resti in Umbria il perno del progetto riformista alla guida delle amministrazioni della nostra regione”, trova il modo di osservare che l’esito delle amministrative “impone al Pd la necessità di aprire una riflessione che lo rimetta in sintonia con un elettorato di sinistra che fa fatica a riconoscersi nei progetti amministrativi proposti dal Pd”. E le divisioni del Pd sono tanto palesi che, dopo il trionfo, il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, ha accusato apertamente alcuni esponenti del Pd di avere tramato ai suoi danni per non farlo vincere.