E’ certo che il successo della Gopsel Fest non ha disatteso le attese della vigilia, confermate semmai nella “Bella notizia”. Una tavola rotonda scoppiettante e vivace, una celebrazione emozionante ed intensa, uno spettacolo teatrale attuale e coinvolgente. Sono stati questi gli ingredienti della Gospel Fest, la festa che ha aperto l’anno pastorale nella diocesi e che ha raccolto, per far festa insieme, quasi un migliaio di persone. Iniziata con le dolci melodie e movenze della danza, le raffigurazioni incisive dei pittori ternani, è proseguita con lo scenario più impegnativo della tavola rotonda: “La vita dell’uno è legata alla vita dell’altro”, che è riuscita pienamente nell’intento di accomunare esperienze di vita diverse, rese in testimonianze incisive e riccamente impregnate di vita vissuta. Esperienze personali, ma anche politica, globalizzazione, solidarietà, famiglia e giovani, i temi emersi dagli interventi degli ospiti, che hanno catturato l’attenzione dei presenti e suscitato numerosi e lunghi applausi, a conferma che, la vita nella società e i temi del vangelo possono essere trattati da persone diverse, con esperienze e conoscenza della fede diverse, perché tutti hanno bisogno del vangelo. L’introduzione al tema del dibattito fatta da Lilia Sebastiani, incentrata sulla fraternità, è stato una sorta di viaggio nell’universalizzazione della fraternità nella Bibbia e il filo conduttore della riflessione. L’essere umano libero capace di relazionarsi, è anche l’incontro con il volto dell’altro che permette di scoprire se stesso, come persona diversa. La fraternità impegna l’intera società – ha concluso la Sebastiani. Tiberio Timperi, Enzo Decaro, Lucia Annunziata, Nino Benvenuti, Fabrizio Fabris, incisivi e a tratti provocatori nei loro interventi, sono stati ciascuno a proprio modo delle vere sorprese per simpatia, profondità, conoscenza e impegno nel sociale. Le loro riflessioni hanno evidenziato il bisogno e desiderio di accoglienza dell’altro con le proprie differenze e culture, di pace, di solidarietà nella quotidianità, di crescita spirituale e razionalità sociale. Una festa del vangelo e dedicata a coloro che sono i primi annunciatori del Vangelo, i catechisti. Nella celebrazione eucaristica solenne la consegna del mandato ne è stato il momento centrale. “Comunicate il Vangelo e comportatevi in maniera degna delle parole annunciate” – è stata l’esortazione del Vescovo ai catechisti. “C’è fretta di comunicare il Vangelo, di comunicarlo a tutti, ad ogni uomo e donna, giovane e adulto. Il Signore non ha bisogno di strumentalizzare il crocifisso per affermare il Vangelo. Sono convinto che il crocifisso possa e debba stare dove sta… il crocifisso semmai sta per superare i confini di ogni civiltà, sta a mostrare che o si aprono le braccia sulla croce per tutti o lo si tradisce – queste le parole di mons. Paglia anche in riferimento alle recenti polemiche – E’ un monito per noi perché spalanchiamo le braccia a tutti, poveri, deboli, a uomini e donne di altre confessioni e fedi. Per questo vorrei che la nostra diocesi fosse sbilanciata a favore dei bisognosi, deboli e sofferenti”. Segni di fraternità sono stati anche il pranzo in piazza e lo spettacolo musicale sulla vita della beata Rosa Venerini che ha concluso nella festa e negli applausi la “Festa del vangelo”.
“Amate i ragazzi e fategli amare il Vangelo”
Iniziato l'anno pastorale in diocesi con il mandato ai catechisti
AUTORE:
Elisabetta Lomoro