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Dal 30 maggio al 3 giugno si svolge a Milano il VII Incontro mondiale delle famiglie. L’annuncio è stato dato domenica 18 gennaio 2009 da Benedetto XVI, intervenuto in videoconferenza alla celebrazione conclusiva del VI Incontro mondiale a Città del Messico, alla presenza di un milione di persone riunite davanti al santuario della Madonna di Guadalupe.
L’Incontro mondiale delle famiglie, che ha una cadenza triennale, è stato promosso per la prima volta da Giovanni Paolo II nel 1994 a Roma. Nel 1997 si svolse a Rio de Janeiro, nel 2000 ancora a Roma, nel 2003 a Manila, nel 2006 a Valencia e nel 2009 a Città del Messico.
Con la spinta propulsiva del Papa Giovanni Paolo II, la Chiesa seguita a mettere al centro della propria azione pastorale la famiglia, convinta che essa è la cellula fondamentale della vita civile e sociale.
Il convegno di quest’anno si pone anche in continuità con quello ecclesiale di Verona del 2006, che metteva a fuoco la vita affettiva e i legami familiari, il lavoro e la festa. Anche il tema dell’incontro di Milano è intitolato “La famiglia: il lavoro e la festa”.
Il Papa chiama questo Incontro internazionale un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare.
Ma, sottolinea il Papa, per riuscire davvero fruttuoso, l’evento non dovrebbe rimanere isolato, piuttosto collocarsi entro un adeguato percorso di preparazione ecclesiale e culturale.
La partecipazione degli umbri al Convegno di Milano ha mostrato delle difficoltà, tra cui il costo, difficilmente abbordabile dalle famiglie in questo periodo di crisi, e gli impegni familiari di fine maggio, dovuti al termine delle lezioni scolastiche, alle cresime e alle prime comunioni.
Bisogna notare infine che molti, facenti parte della Pastorale familiare, hanno partecipato alla settimana di studi a Nocera Umbra, organizzata dall’Ufficio nazionale della pastorale familiare dal 27 aprile al 1° maggio, come è già stato scritto su La Voce n. 18.
A livello regionale e diocesano vivremo il riflesso dell’evento nel prossimo anno pastorale, perché, come raccomanda il Papa, occorre promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a recuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, Pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’Uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà.